Orario di servizio e periodo di riposo per i Militari dell’Arma dei Carabinieri. Il SIC segnala al Comandante Generale disparità di trattamento nei Reparti

Fluminimaggiore, 26 aprile 2024

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Gen C.A. Teo Luzi

ROMA

 

Oggetto: Orario di servizio e periodo di riposo per i Militari dell’Arma dei Carabinieri.
Il SIC segnala disparità di trattamento nei Reparti.

Nell’esclusivo interesse di tutelare i diritti dei propri iscritti e di migliorarne le condizione lavorative, in un clima di leale e fattiva collaborazione, il SIC segnala a Lei, Sig. Comandante Generale, le seguenti criticità che si registrano in molti Reparti della territoriale che determinano l’insorgere di malumore e di disparità di trattamento.

In molti Reparti non vengono osservate le direttive che disciplinano l’orario di servizio e la fruizione dri necessari periodi di riposo.

La Circolare del Ministero dell’Interno nr. 557/RS011113/0461 dell’8 marzo 2010 chiarisce che per orario di servizio si intende il periodo di tempo giornaliero necessario ad assicurare la funzionalità degli uffici centrali e periferici del Dipartimento della pubblica sicurezza. Per orario di lavoro si intende il periodo di tempo giornaliero durante il quale ciascun dipendente assicura la prestazione lavorativa nel rispetto delle norme contrattuali.

Negli anni sono stati promulgati Decreti Presidenziali che recepivano gli accordi sindacali riguardanti il personale delle Forze di Polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato e Corpo di Polizia Penitenziaria) che i provvedimenti di concertazione riguardanti le Forze di polizia ad ordinamento militare (Arma dei Carabinieri e Corpo della Guardia di Finanza), sottolineando l’uguaglianza della normativa che generava l’indirizzo economico–sociale e lavorativo dei lavoratori impiegati nel comparto Sicurezza.

Il quadro normativo che modella l’orario di lavoro, la retribuzione, la sicurezza e l’igiene nei luoghi di lavoro, trae origine dalle medesime norme che di fatto regolano la materia.

La circolare in questione, seppure indirizzata a tutte le Gerarchie affini alla Polizia di Stato, deve ricadere su tutte le altre forze di Polizia, di estrazione civile e militare.

La programmazione dei servizi, oltre ad indicare l’orario di lavoro giornaliero dei singoli Militari per l’effettuazione dell’orario d’obbligo settimanale, deve comprendere la giornata in cui, in quella settimana, il dipendente effettuerà il turno di
riposo settimanale, i turni di reperibilità, i recuperi riposo, i riposi compensativi, il giorno libero dal servizio, le aspettative, i congedi straordinari e ordinari.

La programmazione deve tenere conto dei seguenti criteri:
* dopo il riposo settimanale non può effettuarsi il turno ricadente nella fascia oraria 00-07;
* tra un turno e l’altro devono intercorrere non meno di 11 ore.

Il personale che fruisce di riposo settimanale o di un periodo di congedo ordinario di durata non inferiore a 6 giorni, non può essere impiegato, nella giornata precedente a quella del riposo o del congedo ordinario, nei turni 19-24.

Il personale nella giornata di rientro da un periodo di congedo ordinario di durata non inferiore a 6 giorni o dal congedo straordinario non può essere impiegato nel turno 00,00/07,00.

Nei casi in cui il personale impiegato stabilmente nei servizi non continuativi debba essere impiegato, per particolari ed improrogabili esigenze di servizio, in servizi continuativi ovvero in servizi di ordine pubblico restano salvi i seguenti criteri:

– Impiego preferibilmente di personale che, secondo la pianificazione settimanale, non avrebbe dovuto effettuare il rientro nella medesima giornata;

– non impiego di personale che abbia precedentemente effettuato servizio nella fascia 14:00/20:00;

– non impiego nel turno 00:00/07:00 del personale che rientra dal congedo ordinario ovvero straordinario.

L’orario flessibile è applicabile nei servizi non continuativi con esclusione dei servizi esterni di controllo del territorio.

I dirigenti responsabili degli uffici dispongono, su richiesta scritta e motivata del dipendente, l’applicazione dell’orario flessibile.
L’eventuale provvedimento di diniego deve essere adeguatamente motivato.
La flessibilità deve essere programmata settimanalmente e può essere prevista: anticipando o posticipando l’orario di entrata o l’orario di uscita di 30 o 60 minuti per ciascun turno.

Per cambio turno si intende la modifica dell’orario di lavoro previsto dalla programmazione settimanale disposta successivamente alla programmazione stessa.
La modifica dei turni previsti può essere disposta:

– su richiesta scritta e motivata del personale interessato. L’eventuale diniego deve essere motivato per iscritto.

– d’ufficio per particolari e motivate esigenze di servizio motivate e per non più di una volta la settimana per ogni dipendente, con criteri di rotazione e, comunque, nel limite massimo della pianificazione dei cambi turno annualmente stabilita per ogni Ufficio dal Dipartimento della pubblica sicurezza.

– Il cambio del turno relativamente ai quadranti notturni può essere disposto solo in caso di assoluta necessità e, comunque, non più di una volta al mese;

– Il personale che abbia compiuto 50 anni di età, ovvero con un’anzianità di servizio di almeno 30 anni, impiegato nei servizi esterni, può chiedere di essere esonerato dai turni previsti nelle fasce serali e notturne.

In relazione all’impiego del personale, alcuni provvedimenti furono presi dalle rispettive amministrazioni per armonizzare le esigenze del personale con quelle del servizio.
Nella circolare del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri SM-Ufficio Legislazione nr. 183/66-236-2-2006 datata 26 febbraio 2009 si ribadiva il tempo che doveva trascorrere per l’impiego del personale alla fine del riposo settimanale ( sei ore ), con l’intento di garantire l’effettivo godimento del riposo settimanale. Tale assunto veniva ribadito nella Circolare del Comando Generale dell’Arma dei carabinieri nr. 548/243-178-1-1950 dell’11/02/2008, nella quale si specificava altresì, che per i servizi H24, la successione dei turni comportasse, in coincidenza con il riposo settimanale, un intervallo di 60 ore complessive tra l’ultimo turno prestato e quello successivo.
Oltre all’esigenza di beneficiare appieno della giornata di riposo, bisogna ricordare che il riposo deve essere considerato parte integrante del servizio, in quanto subordinato ad esso, pertanto, valutando la distanza che deve intercorrere fra un servizio e l’altro, il militare non può essere impiegato in un turno notturno alla scadenza del giorno di riposo.

Per quanto riguarda il cumulo dei riposi che dovevano essere calcolati per un massimo di giorni tre, che sarebbe diventata licenza
breve, si deve considerare quanto innovato dall’ultima Circolare del Comando Generale nr. 90/277-1962 del 30 aprile 2015 che riepiloga la disposizione vigente e stabilisce la possibilità di fruire dei due riposi delle settimane che si susseguono, a cui poter ulteriormente cumulare i riposi settimanali non fruiti da recuperare entro le 4 settimane successive, a cui poter ulteriormente accumulare i riposi festivi infrasettimanali non fruiti, a cui poter ulteriormente aggiungere fino a tre recuperi compensativi, le ore di lavoro straordinario non remunerate, da avere in pagamento accumulato o da poter recuperare.
A quanto anzidetto si può aggiungere la licenza ordinaria o straordinaria.

In sostanza,
nessun limite reale al cumulo dei riposi di vario genere.
Infine, qualora il Carabiniere fosse impiegato nella fascia orario 22-24 del giorno precedente al riposo programmato, quest’ultimo può avere la facoltà di non fruire del riposo e poterlo riprogrammare in un altra giornata.

In molti Comandi Stazione, vengono disposti turni giornalieri di servizio di 8 ore senza che ricorrano improcrastinabili ed indifferibili esigenze di servizio.
Molti militati fruiscono del riposo settimanale dopo avere terminato il turno di servizio alle 24:00.
Tanti militari, al termine della fruizione del riposo settimanale o della licenza, vengono impiegati immediatamente nel turno 00:00 – 06:00, senza soluzione di continuità.
Tanti sono i Carabinieri che smontano alle ore 20:00 e vengono nuovamente impiegati nel turno notturno 00:00 – 06:00, senza il necessario stacco che consenta loro il recupero delle energie psicofisiche.

Siamo certi che Lei, Sig. Comandante Generale, interverrà con la necessaria autorevolezza per la tempestiva risoluzione delle criticità segnalate.

Colgo l’occasione per formulare distinti saluti.

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25 Aprile, Festa della Liberazione

Ricordare oggi il 25 Aprile ha un significato profondo, perché vuol dire difendere i principi della nostra
convivenza civile.
Il 25 Aprile celebra la liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo.
È la festa del popolo finalmente tornato alla libertà e alla pace dopo anni di dittatura e guerra.
I valori di democrazia e uguaglianza che ora sono “un’acquisizione”, li dobbiamo a chi ha creduto nel principio della Libertà.
Questa data rappresenta l’unità nazionale e la democrazia ottenuti con il sacrificio di tanti connazionali che si sono opposti ad un regime totalitario.
In questa ricorrenza esaltiamo i valori repubblicani e democratici che sono indissolubilmente legati tra loro e che devono costituire patrimonio irrinunciabile di una società civile.
Il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani che si riconoscono nella democrazia, nella libertà e nella solidarietà sancite dalla nostra Costituzione repubblicana.
Il SIC-Sindacato Indipendente Carabinieri vuole festeggiare questa giornata, esaltando i valori e le forze storiche che hanno contribuito a creare una nazione civile e moderna.

Fluminimaggiore, 25 aprile 2024

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Inaugurata a Santo Stefano la nuova caserma dell’Arma dei Carabinieri. Uno spartiacque importante per la Calabria nella lotta dello Stato contro la criminalità organizzata

L’inaugurazione a Santo Stefano in Aspromonte della nuova caserma dell’Arma dei carabinieri, è stato un momento importante nella vita della nostra regione.

È stato uno spartiacque che assume una molteplicità di significati. Anzitutto è il successo dello Stato nella guerra contro la ‘ndrangheta a cui oggi viene sottratto un bene confiscato a un potente boss della zona e restituito alla comunità sotto forma di presidio di controllo del territorio e sicurezza per i cittadini.

Un passo avanti e un ottimo segnale è stata la presenza alla cerimonia di inaugurazione del ministro agli Interni Piantedosi con una folta delegazione istituzionale e militare: il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, la sottosegretaria Wanda Ferro, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, il sindaco del centro Aspromontano, il primo cittadino di Reggio Falcomatà e il prefetto Vaccaro.

La presenza di una delegazione di prim’ordine in un piccolo comune montano noto perlopiù per aver dato i natali ad una delle organizzazioni criminali più potenti e ramificate al mondo, è un segnale di vicinanza reale e concreto.

Noi abbiamo colto dallo Stato questo messaggio di presenza e legalità e diamo fin d’ora piena disponibilità a fare la nostra parte per un cambiamento che deve essere prima di tutto culturale e sociale e solo dopo repressivo e punitivo.

Questa caserma simboleggia la vicinanza dell’Arma al territorio e ai cittadini e il SIC Calabria auspica che i tanti beni confiscati alla ‘ndrangheta vengano restituiti ai cittadini e adibiti a funzioni sociali iniziando proprio da quei territori dove più forte e asfissiante è la presenza della criminalità.

Ciò che è stato costruito dalla ‘ndrangheta deve essere distrutto. Lo Stato c’è ed attraverso le tante articolazioni di cui è costituito deve riuscire a comunicare anche in Aspromonte che è l’unico interlocutore pronto a fare gli interessi dei cittadini sempre e comunque.

Questa nuova struttura rappresenta proprio questo: un punto di incontro con la gente, con i ragazzi che oggi erano in piazza e che sono il futuro non solo di Santo Stefano in Aspromonte ma di tutta la società.

Facciamo in modo che da qui possa partire un cambiamento. Mettiamo questa terra sui binari della legalità, del rispetto delle regole e della dignità delle persone.

L’efficienza delle istituzioni è il primo antidoto contro la criminalità organizzata. E l’inaugurazione di questa caserma è un segnale di riscatto e un presupposto di libertà e progresso.

La nostra Organizzazione sindacale promuove con convinzione e consapevolezza una immagine della Calabria lontana da stereotipi e retoriche ‘ndranghetiste. Noi siamo carabinieri, non vogliamo e non potremmo negare la realtà ma siamo convinti che la nostra regione è molto più che una associazione criminale: è storia millenaria, turismo, eccellenze, natura e cultura, risorse uniche al mondo.

Allo Stato chiediamo di essere presente e di restare al nostro fianco “spendendo” in Calabria i suoi uomini migliori e i mezzi di cui abbiamo bisogno per vincere una volta per tutte la guerra alla criminalità organizzata.

Noi ci siamo. Il SIC è al fianco di tutte le donne e gli uomini dell’Arma per non lasciare nessuno indietro e dare un aiuto concreto alla nostra Istituzione e alla nostra amata Calabria.

Cosenza, 24 aprile 2024

Il Segretario Generale Regionale SIC Calabria
Amedeo Di Tillo

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Seminario formativo sul sindacalismo militare. Il Sindacato Indipendente Carabinieri sempre pronto al confronto.

Nella mattinata del 23 Aprile 2024, presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma, si è svolto il seminario formativo sul tema “Il sindacalismo militare”.

Presenti per il SIC, dietro formale invito del  Sig. Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. Ca. Teo Luzi, il Segretario Generale Luigi Pettineo ed il Segretario Nazionale responsabile per il tesseramento Vincenzo Verlezza.

L’evento ha visto la partecipazione di tutti i Vertici dell’Arma dei Carabinieri e di docenti universitari del settore del diritto del lavoro e del sindacalismo.

I lavori si sono aperti con l’intervento del Sig. Comandante Generale che ha evidenziato come Cultura, Dialogo e  Ascolto sono i  tre punti fondamentali per una crescita importante ed ha lanciato un invito affinché tutti prendano consapevolezza che l’attività sindacale porta ulteriore efficienza all’interno della nostra Istituzione, ove i rapporti siano naturalmente basati sul rispetto reciproco tra le parti.

Durante gli interventi che si sono succeduti, è stato chiaramente spiegato che quando si crea una Legge la  stessa si deve confrontare nella sua applicazione  con la realtà territoriale e la vita quotidiana dei Carabinieri.

E’ stata altresì spiegata la differenza tra Specificità sindacale rispetto al diritto sindacale.
Nella circostanza apprendevamo che è in corso un contenzioso in relazione alla rappresentatività.

Il SIC -SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI si è posta da subito come un punto di ascolto e di confronto con i propri iscritti  per la risoluzione dei problemi.

La nostra Organizzazione sindacale rappresenta oggi il vero cambiamento per le donne e uomini dell’Arma, garantendo il rispetto dei diritti e la dignità delle persone.

Oggi più che mai siamo convinti che l’efficienza del servizio che l’Arma offre ai cittadini passi anche attraverso una leale e fattiva collaborazione tra le APCSM e la nostra Amministrazione, presupposto indispensabile per un progresso .

Il SIC mette a disposizione di tutti gli associati una serie di servizi e opportunità di eccellenza attagliate alle esigenze dei Carabinieri.

NOI SIAMO SEMPRE AL FIANCO DELLE DONNE E UOMINI DELL’ARMA DEI CARABINIERI DI OGNI ORDINE E GRADO.

 

Fluminimaggiore, 24 aprile 2024

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Tragedia a Firenze, una giovane allieva Marescialla si toglie la vita all’interno della Scuola. Il cordoglio del SIC

Con profonda afflizione il SIC ha appreso la notizia della tragica morte di un’Allieva Marescialla in servizio presso la Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze.
La prematura scomparsa di una giovane Carabiniera di 24 anni lascia nel cuore una profonda tristezza.
La Segreteria Regionale Toscana, nel farsi portavoce di tutti gli Associati del SIC, si stringe al dolore dei familiari, esprimendo sentimenti di accorato cordoglio anche al personale della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze.

Firenze, 23 Aprile 2024

Il Segretario Generale Regione Toscana
Mirko Milia

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Fai la scelta giusta. SCEGLI Il SIC!

Cari colleghi e gentili colleghe,
con la pubblicazione, sabato 6 aprile u.s., sulla gazzetta ufficiale (n. 81 anno 165°) del Decreto Ministeriale 29 marzo 2024, relativo alla
INDIVIDUAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI A CARATTERE SINDACALE RAPPRESENTATIVE DEL PERSONALE DELLE FORZE DI POLIZIA AD ORDINAMENTO MILITARE PER IL TRIENNIO 2022-2024, ed in particolare dell’articolo 3 Cessazione delle funzioni della rappresentanza militare e dei relativi organi ai sensi dell’art. 19 della legge 28 aprile 2022, n. 46 e dell’art.2257, commi 1 e 3, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, che recita: “a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto gli organi della rappresentanza militare e i delegati che li compongono cessano di svolgere le relative funzioni”,
la RAPPRESENTANZA MILITARE HA AVUTO FINE.

La legge 46/2022 chiarisce molto bene l’importanza del Sindacato Militare, ma qualcuno rimane tuttora ancorato ad un arcaico sistema di tutela e ritiene, erroneamente, che l’attività sindacale sia un surrogato della vecchia Rappresentanza Militare.

Con i Sindacati, il mondo militare ha raggiunto l’obiettivo di avere delle Organizzazioni libere, democratiche e indipendenti.

Il SIC, attraverso una ramificata struttura territoriale, esercita l’attività sindacale in modo assolutamente trasparente e indipendente. Un’attività sindacale che non è assolutamente riconducibile a logiche obsolete ed assoggettate a clientelismo.

Ogni Rappresentante sindacale, responsabilmente, deve confrontarsi con i propri Associati per garantire una reale tutela e non per preservare un potere asservito ad un regime autarchico e/o autoreferenziale.
Il SIC invita i Carabinieri ancora non iscritti ad affidare la tutela dei propri diritti ed il proprio benessere a chi ha a cuore il reale miglioramento delle condizioni lavorative dei propri Associati e che cura esclusivamente gli interessi collettivi.

L’iscrizione vi darà la possibilità di usufruire di molti importanti servizi in maniera del tutto gratuita (come la tutela legale individuale pagata dal S.I.C. stesso) e una serie di convenzioni per agevolare le vostre necessità.
Per il tesseramento, in allegato, troverete il modulo di iscrizione e quello relativo al trattamento dei dati da compilare e firmare, tutti e due negli appositi spazi, includendo una copia di un documento d’identità fronte/retro. Inoltre vi mandiamo un modulo di revoca dal sindacato qualora siate già iscritti con una APCSM ma non ne siate soddisfatti.

La documentazione relativa al tesseramento potrà essere trasmessa direttamente al recapito email dedicato tesseramento@pec.sindacatoindipendentecarabinieri.it e, per qualsiasi chiarimento, potrete contattare il recapito Cellulare, Whatsapp +39 331.365.5450, del Segretario Nazionale appositamente dedicato.

In alternativa, potrete trasmettere la documentazione necessaria al vostro tesseramento rispondendo alla presente e-mail. Provvederemo immediatamente a trasmettere il tutto alla segreteria nazionale.
Per conoscere i contenuti delle nostre attività e iniziative seguiteci sui canali social e visitate il nostro sito web:

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La Segreteria Generale del SIC

 

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SIC Calabria, rappresentare le istanze dei Carabinieri significa migliorare le loro condizioni lavorative, ma anche accrescere la Sicurezza del territorio

Con la fine dell’esperienza della Rappresentanza militare, si apre uno scenario nuovo e inedito all’interno delle dinamiche sindacali militari. Nuove possibilità di incidere concretamente sulla vita delle donne e degli uomini dell’Arma attraverso proposte, iniziative, lavoro, radicamento sul territorio e la formazione di una squadra diffusa capillarmente su tutta la regione capace di fare emergere difficoltà e criticità legate ai diversi territori con le competenze necessarie per affrontare questioni complesse ed avviarle a soluzione.

Il SIC (Sindacato Indipendente Carabinieri) vuole rappresentare e farsi portavoce delle istanze di tutti i Carabinieri. Il nostro obiettivo è il benessere dei nostri colleghi. E per farlo dobbiamo essere in grado di intercettare le questioni che generano malessere.

Pensiamo a tutti i Carabinieri padri e madri separati che più di altri, hanno difficoltà a coniugare la vita familiare con le esigenze lavorative. Perché non progettare un pacchetto di misure specificamente pensate per loro? Non favori o facilitazioni ma diritti per consentirgli di svolgere appieno il proprio lavoro e serenamente il ruolo di genitori.

Malgrado tutte le difficoltà, in Calabria abbiamo avuto esempi di grande lungimiranza e capacità di gestione. Il Comandante provinciale di Cosenza, ad esempio, ha raccolto una esigenza espressa da una compagnia del territorio ed ha fatto in modo che gli uomini tornassero a fare turni di 6 ore, così come previsto dal contratto collettivo nazionale. Sarebbe un buon segno se la sensibilità dimostrata da questo Ufficiale, che ha anteposto il benessere dei suoi uomini a tutto il resto, venisse presa a modello anche da altri Comandanti.

Il nostro impegno sindacale sarà improntato all’ascolto dei nostri colleghi dal momento che siamo convinti che, se il personale sta bene, ne beneficiano non solo le Donne e gli Uomini dell’Arma ma anche i cittadini calabresi e il loro sacrosanto diritto alla Sicurezza.
E’ inutile nasconderlo: la nostra è una regione difficile e particolarmente complessa, sia da un punto di vista geografico che criminale. Come SIC Calabria riteniamo necessario un investimento massiccio in uomini e mezzi per rimpolpare organici ridotti all’osso e ammodernare auto e strumentazioni vetuste e certamente non idonee per il compito delicato e importantissimo come quello svolto dalle Forze dell’Ordine.

Questo è il nostro approccio e questa è la strada che vogliamo seguire per migliorare le condizioni di lavoro delle donne e degli uomini dell’Arma e, con esse, la percezione di sicurezza dei cittadini calabresi.
Dateci fiducia.
Abbiamo una storia che parla chiaro e che vogliamo mettere a disposizione di questa nuova entusiasmante avventura.

Cosenza – 17.04.2023

Il Segretario Generale Regionale SIC Calabria
Amedeo Di Tillo

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L’avvento dei Sindacati Militari ha destato entusiasmo, ma anche timori…

L’avvento dei Sindacati Militari ha destato entusiasmo ma anche timori.
La novità viene vista ancora con diffidenza.
La ritrosia e la paura verso ciò che non si conosce ingenera pregiudizio.

Da tempo, abbiamo fortemente voluto che qualcosa cambiasse nel panorama militare.
Tante le perplessità per la vecchia Rappresentanza Militare.

La legge 46/2022 chiarisce molto bene l’importanza del Sindacato Militare, ma qualcuno rimane tuttora ancorato ad un arcaico sistema di tutela e ritiene, erroneamente, che l’attività sindacale sia un surrogato della vecchia Rappresentanza Militare.

Con i Sindacati, il mondo militare ha raggiunto l’obiettivo di avere delle Organizzazioni libere, democratiche e indipendenti.

Il SIC, attraverso una ramificata struttura territoriale, esercita l’attività sindacale in modo assolutamente trasparente e indipendente.
Un’attività sindacale che non è assolutamente riconducibile a logiche obsolete ed assoggettate a clientelismo.

Ogni Rappresentante sindacale, responsabilmente, deve confrontarsi con i propri Associati per garantire una reale tutela e non per preservare un potere asservito ad un regime autarchico e/o autoreferenziale.
Il SIC invita i Carabinieri ancora non iscritti ad affidare la tutela dei propri diritti ed il proprio benessere a chi ha a cuore il reale miglioramento delle condizioni lavorative dei propri Associati e che cura esclusivamente gli interessi collettivi.

In questi giorni assistiamo al proliferare di comunicati da parte di varie sigle Sindacali in cui le dinamiche di rappresentatività risulterebbero ancora legate ad una metodica propria della Rappresentanza Militare, da considerare ormai desueta.
Allo stato attuale, un atteggiamento disfattista e da agitprop tra le varie Organizzazioni Sindacali risulta essere fuorviante e anacronistico.

Fluminimaggiore, 12 aprile 2024

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Stipendi ed indennità accessorie dei Carabinieri ai limiti della sopravvivenza. Il SIC scrive al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

 Fluminimaggiore, 08.04.2024

 

 AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Teo LUZI

 

Oggetto: Stipendi ed indennità accessorie dei Carabinieri ai limiti della sopravvivenza e al di sotto dei valori parametrali convenzionali di altre categorie di lavoratori pubblici e privati.
Il SIC chiede un trattamento economico dignitoso per i Servitori dello Stato.

Preg.mo Signor Comandante Generale,

gli stipendi e le indennità accessorie per i Carabinieri sono al di sotto dei parametri stipendiali convenzionali di altre categorie di lavoratori pubblici e privati.

In attesa delle determinazioni che verranno assunte nel prossimo tavolo della Funzione Pubblica per la contrattazione degli emolumenti principali ed accessori del personale del Comparto Difesa e Sicurezza, il SIC vuole sottoporre all’attenzione di Lei, sig. Comandante Generale, la problematica relativa agli importi fissi indicati  nell’indennità accessoria dello straordinario che non hanno avuto variazioni proporzionali all’innalzamento, ormai insostenibile, dei costi della vita.

È risaputo, infatti, che,  a differenza degli altri Comparti Pubblici, quello del Comparto Difesa e Sicurezza risente maggiormente il gravame della pressione socio-economica in ragione degli stringenti vincoli imposti dallo stato giuridico dei suoi appartenenti.

Per fare solo un esempio, un Carabiniere svolge la propria attività lontano da ambienti familiari e originari, soffrendo più  di chiunque altro il peso di balzelli ed oneri relativi all’abitazione e all’assistenza familiare.

Per entrare nel concreto, gran parte dello stipendio del Carabiniere viene assorbito da affitti, utenze, spese scolastiche per i figli quando necessitate da ambienti ostili, spese di ricongiungimento a familiari e/o a coniuge, risultando inefficace il potere stipendiale attualmente percepito.

Anche le indennità accessorie che dovrebbero risultare di supporto non permettono un miglioramento della qualità socio-economica che l’appartenente alle Forze dell’Ordine deve fronteggiare, chiamato, più di ogni altro, al rispetto delle regole di civile convivenza.

L’istituto dello straordinario è stato introdotto nel 1990, stabilendo il diritto al recupero compensativo, ovvero al compenso in denaro, per le prestazioni rese in eccedenza rispetto all’orario di lavoro settimanale. Successivamente nel 2002 le nuove norme hanno stabilito che il compenso in denaro è la forma prioritaria di remunerazione rispetto al recupero compensativo.

Per ottenere il compenso in denaro, è necessario che:

– sia stata effettivamente resa la prestazione straordinaria;

– ci siano le disponibilità finanziarie;

– che non si superi il monte-ore annuo retribuibile.

Di contro, gli importi relativi alla ripartizione del lavoro prestato in regime straordinario risultano ancorati a parametri ormai desueti, di modo che  la remunerazione di un’ ora di lavoro straordinario risulta inferiore alla prestazione oraria percepita in altri Comparti Pubblici.

Ogni considerazione  al riguardo appare superflua e contraddittoria rispetto alla decantata rilevanza che l’Autorità Politica conferisce alle mansioni e alle prestazioni riconosciute al Comparto Difesa e Sicurezza.

Purtroppo, “i riconoscimenti non sfamano nessuno” .

Allo stato attuale, il Carabiniere percepisce, netto alla mano, euro 6,20 circa per un’ora di straordinario.

Non è più ammissibile tergiversare sui miglioramenti economici, ove si consideri che la professionalità del Carabiniere deve essere riconosciuta economicamente anche al fine di salvaguardare derive corruttive o ancor meno di rifiuto delle proprie responsabilità a cui oggigiorno la Società espone i Pubblici Ufficiali.

Il lavoro delle Forze di Polizia è particolarmente gravoso.

Succede spesso che occorra rimanere in servizio per fronteggiare una emergenza.

Il lavoro straordinario viene remunerato con un indennità che compensa il disagio di lavorare e quindi di stare lontani dalla famiglia oltre i limiti ritenuti “normali”.

Secondo quando previsto dalla normativa generale vigente (in particolare dall’art. 2108 del Codice civile, dall’art. 5 del D.lgs. n. 66/2003 e dall’art. 63 della Legge n. 121/1981) il lavoro straordinario deve essere autorizzato/disposto solo in presenza di condizioni che lo rendono effettivamente necessario e va remunerato con una maggiorazione della retribuzione di base.

Purtroppo, il lavoro straordinario nelle Forze di Polizia segue regole specifiche, rispetto al resto del lavoro pubblico e privato ed il Carabiniere non può sottrarsi all’obbligo di effettuare tale tipologia di prestazione.

Il personale presta sistematicamente e per lunghi periodi lavoro straordinario oltre i limiti e in assenza di risorse suppletive.

L’attuale scenario geopolitico internazionale consentirebbe di attingere legittimamente le risorse necessarie per i miglioramenti economici di specie dai fondi del PNRR ovvero da altri individuabili tra quelli a cui la Comunità Europea affida gli obiettivi di miglioramento della percezione di sicurezza dei cittadini.

Il SIC, nell’esclusivo interesse di tutelare i diritti ed il benessere dei propri Associati, in un clima di leale e fattiva collaborazione, chiede a Lei, sig. Comandante Generale, di farsi promotore presso l’Autorità Governativa delle suesposte doglianze, sollecitando adeguati proponimenti risolutivi, per non calpestare oltremodo  la dignità  ed il decoro dei Carabinieri che Lei autorevolmente rappresenta.

La presente mi consente di rivolgerLe un deferente saluto.

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Il SIC è presente e determinato a tutelare, con immutato impegno, i diritti dei suoi iscritti!

In data 02 Aprile 2024, il Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha firmato i decreti che individuano le associazioni professionali a carattere sindacale rappresentative del personale delle Forze armate (Esercito, Marina e Aeronautica) e delle Forze di polizia ad ordinamento militare (Arma dei Carabinieri e Guardia di finanza).

Con questi due provvedimenti, inviati agli organi di controllo, e presto in Gazzetta ufficiale, il Governo vuole avviare il percorso per il rinnovo contrattuale del Comparto Sicurezza-Difesa con le APCSM.
Dall’entrata in vigore dei decreti, la Rappresentanza militare cesserà di svolgere le proprie funzioni e, conseguentemente, di esistere.

È un cambiamento significativo.

Le APCSM potranno esercitare la rappresentatività presso le competenti Autorità.
Dall’entrata in vigore dei decreti, ogni Organizzazione Sindacale dovrà tutelare i diritti degli iscritti come lavoratore.

Il SIC continuerà a confrontarsi con le Istituzioni per l’aumento dei salari e per la difesa e aumento dell’occupazione con l’immediato ripianamento delle deficienze organiche che si continuano a registrare in vari Reparti.

Grazie a figure professionali di primissimo ordine, il SIC è in grado di migliorare le condizioni lavorative dei propri iscritti, a cominciare dal nuovo importante progetto avviato negli ultimi giorni in relazione alla tutela legale a 360°.

Il SIC ha una visione strategica complessiva dell‘attività sindacale che predilige il confronto democratico tra i suoi Associati.

Numerose sono le opportunità offerte dal SIC.
Nel SIC, ogni iscritto trova trasparenza , correttezza e l’estraneità ad ogni forma di clientelismo proprio grazie al nostro essere un Organizzazione Sindacale indipendente.
Ogni Referente territoriale del SIC informa costantemente gli Associati sui loro diritti, offrendo loro uno spazio per sentirsi parte attiva nella realtà associativa.
Per i giovani Carabinieri che sono i più vulnerabili con problematiche specifiche legate proprio all’inesperienza, il SIC offre una tutela ed assistenza in via continuativa, grazie ad una ramificata articolazione territoriale con eccellenti figure professionali.
Il SIC è la realtà associativa che tutela, con assoluta trasparenza e lealtà, i propri iscritti.

In un solo anno dalla nostra nascita, abbiamo dimostrato a chiunque di essere una validissima Organizzazione Sindacale, pronta a confrontarsi con le varie Autorità Istituzionali per tutelare gli interessi collettivi ed accrescere realmente il benessere dei nostri Associati.
Entro la fine del 2024, grazie alle numerose iscrizioni, il SIC raggiungerà la rappresentatività e sarà legittimata a partecipare al prossimo tavolo tecnico della funzione pubblica per il rinnovo contrattuale del Comparto Sicurezza e Difesa.

Ringraziamo tutte le colleghe ed i colleghi che ci hanno già onorato della loro fiducia, conferendoci la forza di realizzare i risultati già raggiunti, ed invitiamo chi non ha ancora scelto a scommettere sul nostro progetto.
Aderire al SIC significa fare la scelta migliore per aumentare la propria serenità professionale e personale e costruire un’Amministrazione sempre migliore.

Ad maiora semper!

 

 

 

 

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