Carabinieri in servizio nella Terra dei Fuochi, condizioni di lavoro inaccettabili

Fluminimaggiore, 31 gennaio 2025

 

Al Signor Ministro della Difesa

On.le Guido Crosetto

Al Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Generale C.A. Salvatore Luongo

 

 

Oggetto: Carabinieri in servizio nella Terra dei Fuochi, condizioni di lavoro inaccettabili. RICHIESTA DI INCONTRO URGENTE

Facendo proprie le gravi segnalazioni giunte dalla nostra Segreteria Generale Regionale SIC per la Campania, questa Segreteria Generale desidera rappresentare alle SS.LL. quanto segue.

In un clima di leale e fattiva collaborazione, volta alla tutela del benessere dei propri iscritti, ci corre l’obbligo di denunciare con forza le gravi condizioni di disagio in cui operano i militari impiegati nella Terra dei Fuochi, un’area dove il degrado ambientale e il rischio per la salute si sommano a carichi di lavoro insostenibili e a un contesto operativo estremamente complesso.

Di fronte a questa situazione non più tollerabile, il Sindacato Indipendente Carabinieri chiede un incontro urgente con il Ministro della Difesa e con il Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri affinché ricevano le Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari (APCSM) per individuare criteri concreti volti a migliorare le condizioni di lavoro dei carabinieri in servizio nella Terra dei Fuochi.

Tra le nostre proposte riteniamo indispensabile:

  • Un’indennità di rischio e disagio per i militari esposti a sostanze nocive;
  • Maggiori controlli sanitari e monitoraggi periodici per prevenire gravi patologie legate all’inquinamento ambientale;
  • Più risorse e personale per garantire turni di lavoro sostenibili e un presidio più efficace sul territorio;
  • Dotazioni di protezione individuale avanzate, adeguate ai rischi chimici e ambientali.

L’Arma dei Carabinieri è in prima linea nella difesa della legalità e dell’ambiente, ma non si può più accettare che i suoi uomini vengano sacrificati nell’indifferenza generale. Il Ministro della Difesa e il Signor Comandante Generale hanno il dovere di ascoltare le istanze dei sindacati e di garantire condizioni dignitose ai militari che operano in uno dei territori più difficili d’Italia.

 

 

 

 

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Emendamenti al Dl Sicurezza, più libertà alla violenza…

Emendamenti Dl Sicurezza, stretta sulle Forze dell’Ordine:
Chi perquisisce senza trovare nulla dovrà giustificarsi.
Identificazione obbligatoria nei cortei degli Operatori di Polizia.

PIU’ LIBERTA’ ALLA VIOLENZA

Due proposte di modifica al DDL n. 1236 (DL Sicurezza) presentate da un gruppo di senatori guidati da Magni, De Cristofaro, Cucchi e Aurora Floridia, tendono a ridefinire le regole di gestione dell’ordine pubblico e le perquisizioni d’iniziativa da parte della Polizia Giudiziaria.

Le modifiche interessano il Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza del 1931, con l’abrogazione esplicita degli articoli 21 e 23 ed il codice di procedura penale.
La proposte, qualora fossero approvate, modificheranno l’attuale impianto normativo con evidenti ripercussioni sulla gestione da parte delle Forze dell’Ordine delle criticità che, con frequenza, si verificano nel corso di manifestazioni di piazza.

Appare evidente che le finalità degli emendamenti siano volte a delegittimare i poteri attualmente conferiti dalla normativa vigente agli Operatori di polizia.
Le proposte aprono ampi margini di riflessione sulle future funzionalità operative dei Tutori dell’ordine pubblico.

La proposta vorrebbe “inficiare” qualsiasi provvedimento coercitivo che si renda necessario per il ripristino delle condizioni di sicurezza qualora si vengano a creare tumulti o disordini che sono altamente lesivi della pacifica convivenza dei cittadini.

Lo Stato è titolare esclusivo del potere coercitivo in quanto portatore di interessi generali.
In nome di finalità generali, lo Stato è autorizzato ad usare il potere della ” forza pubblica” che trova la sua espressione più pragmatica nelle Forze di Polizia, a cui viene affidato il gravoso compito di ripristinare la sicurezza pubblica ogniqualvolta questa venga minacciata.

Il SIC ritiene inaccettabile che le Forze dell’ordine intervengano nei tumulti PRIVATI di qualsiasi strumento di autotutela e/o di contrasto per difendersi e fronteggiare le violente aggressioni operate da gruppi di facinorosi.

L’emendamento prevede che le Forze di Polizia ricorrano all’uso delle armi in dotazione in occasioni di sommosse e tafferugli non prima di essere stati aggrediti con strumenti altamente letali da parte di gruppi di violenti e solo dopo avere escluso il coinvolgimento di manifestanti disarmati.

Questo emendamento assume connotazioni di irrazionalità per la tipologia dei servizi di sicurezza da attuare e per il grave pericolo a cui verrebbero esposte gli Operatori di polizia.
Tale proposta delegittima l’esercizio del potere punitivo dello Stato nei confronti di chiunque si renda responsabile di gravi atti di violenza contro i cittadini inermi e le Forze di polizia.
La prima proposta (20.0.1) stabilisce che le riunioni pubbliche potranno essere sciolte solo in presenza di atti che mettano concretamente in pericolo la sicurezza dei cittadini o in caso di delitti. L’intervento dovrà essere preceduto da avvisi tramite megafoni e cartelli luminosi visibili da 200 metri.

Le forze dell’ordine dovranno isolare i responsabili degli atti illegali evitando l’uso della forza contro chi fugge, salvo identificazione certa dei colpevoli.
Il testo dell’emendamento vieta I’ utilizzo di gas nocivi e armi da fuoco durante le operazioni di scioglimento.

Le armi da fuoco potranno essere impiegate esclusivamente contro soggetti che ne abbiano fatto uso per primi, e solo in assenza di rischi per terzi.
Un emendamento studiato per limitare oltremodo l’operato delle Forze di Polizia.

Una ulteriore proposta riguarda le perquisizioni d’iniziativa da parte della Polizia Giudiziaria. Nella proposta viene chiesto di avviare una inchiesta a carico dell’ufficiale di polizia giudiziaria responsabile di perquisizioni senza mandato risultate infruttuose.

Tale proposta contrasta con quanto prescritto dall’art. 55 c.p.p. che sancisce: la Polizia Giudiziaria deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova e raccogliere quant’altro possa servire per l’applicazione della legge penale.

I mezzi di ricerca delle fonti di prova o delle prove mediante le perquisizioni d’iniziativa di cui agli art. 41 T.U.L.P.S. e art. 4 della Legge 22 Maggio 1975, n. 152 hanno consentito di sconfiggere il terrorismo “negli anni di piombo” in cui si verificò una estremizzazione della dialettica politica che produsse violenze di piazza e lotta armata.
Ricordiamo che , qualora la perquisizione risulti arbitraria, perché è stata eseguita in assenza dei presupposti che la legittimano e quindi abusando dei poteri inerenti alle funzioni di ufficiale ed agente di P.G. ricorre il reato di perquisizione abusiva di cui all’art. 609 c.p..

La seconda proposta (20.0.2) obbliga le forze dell’ordine a indossare l’uniforme durante i servizi di ordine pubblico. Ogni casco dovrà riportare una sigla identificativa univoca su tre lati. L’inosservanza comporterebbe la reclusione da tre mesi a un anno, con aggravanti per l’uso di equipaggiamento non autorizzato o modificato.

E’ prevista l’istituito di un registro aggiornato per tracciare I ‘assegnazione dei caschi. È vietato l’utilizzo di:
• Equipaggiamento d’ordinanza modificato
• Protezioni che impediscano l’identificazione; – Strumenti non previsti dai regolamenti
• Armi non autorizzate;
• Indumenti non conformi.

In tempi estremamente violenti in cui viviamo, ci chiediamo il perché si voglia limitare l’operato delle Forze di polizia. Delegittimare i poteri attualmente conferiti agli Operatori di polizia espone a grave pregiudizio i valori costituzionali della democrazia e della libertà, incitando l’anarchia ed il caos.

IL SIC E’ INDIGNATO

Fluminimaggiore, 28 gennaio 2025

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GE.TRA. 2025, penalizzato il Ruolo Sovrintendenti. Il SIC scrive al Comandante Generale

 

Fluminimaggiore, 26 gennaio 2025

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

 

Oggetto: GE.TRA. 2025, penalizzato il Ruolo Sovrintendenti

In un clima di leale e fattiva collaborazione e nell’interesse esclusivo di tutelare il benessere dei nostri Associati, segnaliamo la seguente criticità che investe il ruolo Sovrintendenti, determinata dalla procedura di pianificazione dei trasferimenti per il 2025.

Recentemente è stata diramata la circolare che illustra la procedura di pianificazione dei trasferimenti in ambito nazionale per il 2025.

Questa APCSM ha ricevuto numerose segnalazioni da parte dei propri iscritti sull’esiguità dei posti di impiego disponibili per gli appartenenti al ruolo Sovrintendenti.

Dall’esame degli allegati alla circolare si rileva che le vacanze organiche nel ruolo Sovrintendenti siano estremamente ridotte a fronte delle continue segnalazioni di una diffusa carenza di appartenenti al ruolo in disamina.

I posti segnalati vacanti risultano, inspiegabilmente, in un numero minore rispetto alle reali carenze riscontrabili negli organici dei Reparti.

Gli appartenenti al ruolo Sovrintendenti che aspirano ad un trasferimento in altra regione vengono penalizzati dall’esiguità del numero di posti a loro riservati che ingenera il sospetto che non siano state segnalate le reali esigenze da parte dei Comandi di Legione.

Per il 2025 sono disponibili i seguenti posti riservati gli appartenenti al ruolo Sovrintendenti:

– Legione Carabinieri Sicilia n. 9 posti;

– Legione Carabinieri Puglia n. 6 posti;

– Legione Carabinieri Calabria n. 5 posti;

– Legione Carabinieri Sardegna n. 24 posti;

– Legione Carabinieri Lombardia n. 30 posti;

– Legione Carabinieri Lazio n. 5 posti;

– Legione Carabinieri Campania n. 5 posti:

– Legione Carabinieri Abruzzo e Molise n. 6 posti;

– Legione Carabinieri Marche n. 18 posti;

– Legione Carabinieri Veneto n. 14 posti;

– ⁠Legione Carabinieri Basilicata n. 2 posti;

– ⁠Legione Carabinieri Emilia-Romagna n. 9 posti;

– ⁠Legione Carabinieri F. V. Giulia n. 4 posti;

– ⁠Legione Carabinieri Liguria n. 9 posti;

– ⁠Legione Carabinieri Valle D’Aosta nr. 52 posti;

– ⁠Gruppo Aosta n. 8 posti;

– ⁠Legione Carabinieri Toscana n. 15 posti;

– ⁠Legione Carabinieri Trentino-Alto Adige nr. 69 posti;

– ⁠Legione Carabinieri Umbria nr. 2 posti;

– ⁠Organizzazione Mobile e speciale nr. 10 posti;

– ⁠Organizzazione Addestrativa nr. 1 posto;

L’esiguità dei posti disponibili per gli appartenenti al ruolo Sovrintendenti, in particolare nelle regioni con un alto indice di criminalità, ha ingenerato doglianza e insoddisfazione tra il personale interessato che si vede, inevitabilmente, penalizzato da una procedura di pianificazione dei trasferimenti che “inspiegabilmente” non rispecchia le reali carenze.

Ogni Pubblica Amministrazione deve incentivare la crescita professionale dei propri dipendenti per innalzare lo standard qualitativo dei servizi offerti e per migliorare la propria funzionalità.

L’accesso ai ruoli superiori è una legittima aspirazione del dipendente che deve trovare ampio accoglimento in ogni Pubblica Amministrazione

La presenza di personale con un livello di preparazione professionale superiore garantisce migliori performance dei Reparti.

Sulla scorta di quanto segnalato, chiediamo a Lei Comandante Generale di:

– volere verificare le reali carenze organiche dei Reparti nelle varie articolazioni nel ruolo Sovrintendenti;

– chiedere alle Autorità Governative maggiori risorse finanziarie per incrementare il numero dei Sovrintendenti.

Fiducioso in un Suo intervento chiarificatore e risolutivo della criticità segnalata, colgo l’occasione per   porgere un deferente saluto.

 

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Nasce la Federazione Sindacale Carabinieri

All’indomani di un contratto tanto atteso quanto insoddisfacente per molti Carabinieri, le sigle sindacali ASSOMIL, MOSAC, SAC, SIAC, SIC, SIULM CC e SMAC hanno deciso di unire le proprie energie per dare maggiore incisività alle future contrattazioni in una concreta forma di tutela dei diritti del Carabiniere.

Per questo nasce “FSCFederazione Sindacale Carabinieri”, che si propone di essere una casa sicura in cui ogni carabiniere possa tornare a sentirsi davvero come in una grande famiglia.
Una parte sociale realmente autonoma per ottenere risultati veri e concreti e consentire una valutazione libera e indipendente delle azioni sindacali necessarie per migliorare il benessere, la sicurezza e la salute dei Carabinieri.

FSC è una realtà aperta ad ogni sindacato dell’Arma, opera con voce unica nelle fasi contrattuali ed al contempo lascia autonomia di movimento alle singole sigle che perseguiranno i propri scopi in totale libertà.

Queste, insieme a tante altre legittime rivendicazioni sono solo alcune delle priorità che la FSC si propone di affrontare, con il supporto di ogni Carabiniere.

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Le Forze dell’Ordine non devono mai essere uno strumento per lotta politica

Fomentare l’odio verso le Forze di Polizia e delegittimarne le funzioni produce il caos e genera anarchia e terrore.

Il SIC non smette di denunciare pubblicamente l’aumento esponenziale di aggressioni in danno delle Forze dell’Ordine.

L’avere fomentato tanto odio ha provocato disordini ed un allarmante aumento di comportamenti lesivi del Diritto.

Non fermarsi all’alt imposto dalle Forze dell’Ordine nel corso dei servizi di Polizia è sempre più frequente.
A Eboli, due giorni fa, un automobilista è stato denunciato per aver forzato un posto di blocco, questa volta della Polizia municipale.
A Giulianova, tre giorni fa, un ragazzo di origini albanesi, un minore di 17anni, è stato arrestato dopo non essersi fermato ad un posto di controllo.
Il giovane guidava una Bmw rubata. Le Forze dell’Ordine hanno dovuto tallonare per chilometri il diciassettenne e sono riusciti a fermare la fuga solo nei pressi di un cavalcavia. Adesso il giovane è in un carcere minorile.

Nelle settimane successive al caso Ramy, sono stati segnalati numerosi casi di forzatura o superamento di posti di blocco a Battipaglia, a Catania, a Ragusa (in questa circostanza alla guida c’era addirittura un quindicenne), a Varese, a Jesolo, in provincia di Rieti, a Egna, a Genova, a Settimo torinese e così via.

Le forze dell’ordine non possono essere esposte a continui rischi per comportamenti che violano apertamente le leggi.
Dichiarazioni, talvolta avventate, rilasciate da esponenti politici o istituzionali, hanno contribuito a diffondere una percezione distorta dell’operato dei Servitori dello Stato in divisa.
Le Forze dell’Ordine rischiano la loro vita per la sicurezza dei cittadini ed è inaccettabile che esponenti politici continuino ad attaccarle e screditarle.

Il SIC chiede che venga approvato immediatamente il Ddl sulla Sicurezza per porre fine a questa escalation di violenza.

L’incitazione a disobbedire alle Leggi favorisce il proliferare di movimenti anarco-insurrezionalisti e l’inevitabile consumarsi di atti di terrorismo che intimoriscono gravemente la popolazione e destabilizzando gravemente le Istituzioni del Paese.

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Solidarietà ai Carabinieri, alle Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco coinvolti negli scontri a Napoli

(comunicato della Segreteria Generale Regionale SIC Campania)

Il Sindacato Indipendente Carabinieri condanna con fermezza i gravi episodi di violenza verificatisi a Napoli nella notte tra il 16 e il 17 gennaio 2025, durante la ricorrenza di Sant’Antonio Abate. Le Forze dell’Ordine e i Vigili del Fuoco sono stati oggetto di lanci di sassi, bottiglie di vetro e bombe carta, con mezzi danneggiati e operatori esposti a gravi rischi.

A tutti loro va il nostro pensiero e la nostra profonda riconoscenza per l’impegno e il senso del dovere dimostrati in una situazione così critica. È inaccettabile che coloro che lavorano quotidianamente per garantire la sicurezza e la protezione della collettività siano vittime di violenze così gravi e ingiustificate.

Questi episodi non rappresentano solo un attacco diretto agli operatori sul campo, ma minano anche i valori fondamentali di Legalità e rispetto su cui si basa la nostra società. Il Sindacato ribadisce il proprio impegno a supportare tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e i Vigili del Fuoco coinvolti, offrendo loro ogni forma di sostegno necessario, sia morale che legale.

Il Segretario Generale Regionale SIC Campania
Massimiliano Monaco

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Morte Ramy Elgaml, Pettineo (SIC): ‘La verità giudiziaria ha trionfato sulle accuse diffamatorie’

“Abbiamo appreso con soddisfazione dall’ANSA che i PM di Milano, incaricati di svolgere le indagini sulla morte di Ramy Elgaml, non hanno rilevato violazioni nelle modalità esecutive dell’inseguimento operato dai nostri Colleghi il 24 Novembre scorso”.

“I Magistrati hanno accertato che le pattuglie del Nucleo Radiomobile di Milano si sono attenute a quanto prescritto dall’art. 55 C.P.P., ribadendo che l’inseguimento è un atto dovuto da parte della Polizia Giudiziaria”.

“Il SIC ha sempre riposto nella Magistratura la massima fiducia e siamo certi che verrà acclarata, oltre ogni ragionevole dubbio, la reale dinamica dei fatti e le relative responsabilità”.

“Come abbiamo sempre sostenuto, i giudizi affrettati dei non “addetti ai lavori”, peraltro non supportati da elementi certi ed incontrovertibili, danneggiano l’onorabilità ed il prestigio dell’Arma dei Carabinieri e dei suoi appartenenti”.

“Fomentare l’odio verso le Forze di Polizia attraverso dichiarazioni non veritiere è assolutamente deplorevole e getta benzina sul fuoco di tensioni che spesso sfociano in violenze di piazza”.

“Il SIC ringrazia tutti i Carabinieri che quotidianamente svolgono, con dedizione ed abnegazione, il loro servizio a favore della Collettività, per tutelarne la libertà ed i diritti garantiti dalla Costituzione”.

Lo dichiara il Segretario Generale del SIC, Luigi Pettineo.

La Segreteria Generale del SIC

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Tutela penale per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, miope e prematuro criticare prima di capire in cosa consisterà

In questi giorni si parla molto del cosiddetto “scudo penale” per le Forze dell’Ordine, ovvero una norma allo studio del Governo per tutelare gli operatori di Polizia nell’ambito di procedimenti connessi alla loro attività professionale.

Attraverso i quotidiani nazionali, abbiamo appreso che alcuni Sindacati di Polizia e dei Carabinieri sono contrari a questa iniziativa, adducendo come motivazione che porre la Polizia su un altro piano rispetto alla Legge ne minerebbe la credibilità…

Per non parlare delle critiche piovute da alcuni schieramenti politici, che hanno gridato al rischio di una Polizia libera di agire impunemente.

Riteniamo che tutte queste posizioni siano figlie, nel migliore dei casi, di valutazioni frettolose e basate su una conoscenza approssimativa dei fatti.

Il Governo non ha ancora reso noto né i contenuti né i tempi di attuazione del provvedimento in questione e, pertanto, condannare a priori tale iniziativa, finalizzata a tutelare chi quotidianamente rischia la vita per fronteggiare questa dilagante e preoccupante violenza che asserraglia le città italiane, è miope ed inutile.

Come precisato nel comunicato di ieri, il SIC – SINDACATO INDIPENDENTE CARABINIERI non chiede l’impunità per i Carabinieri.

Ma, al tempo stesso, saluta con entusiasmo qualunque iniziativa che tuteli i nostri colleghi dai calvari cui troppo spesso sono sottoposti a causa di “atti dovuti”, che la magistratura deve far scattare automaticamente anche laddove è palese il corretto operato degli Agenti.

Questa “tutela giuridica riservata alle Forze di Polizia”, attualmente sottoposta al vaglio dei Tecnici del Governo, rappresenterà uno strumento che offre maggiore serenità gli Operatori di Polizia, allorquando sono costretti ad operare in situazioni di emergenza, adottando soluzioni estreme in tempi rapidi per la gravità degli accadimenti.

Il SIC si è espresso favorevolmente all’attuazione della eventuale “TUTELA LEGALE” in favore degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, chiedendo, però, che sia emanato un decreto ad hoc, evitando di inserirlo nel Ddl Sicurezza, per non rallentarne i tempi di attuazione.

“Nessuno è al di sopra della Legge.
Alla base della democrazia due colonne stanno, entrambe salde: la libertà e la giustizia”. (Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella)

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Professoressa arrestata a Castellammare di Stabia per abusi sugli studenti. L’Arma sempre in prima linea per la tutela dei minori

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri esprime profondo apprezzamento per l’eccezionale professionalità dimostrata dai militari del Comando Provinciale di Napoli, impegnati nell’operazione che ha portato all’arresto di una professoressa di Castellammare di Stabia, accusata di comportamenti gravemente inappropriati nei confronti degli alunni.

L’operato dei Carabinieri, ancora una volta, si conferma essenziale per la salvaguardia della sicurezza e della dignità delle fasce più vulnerabili della popolazione, in questo caso i minori. Attraverso un’indagine condotta con determinazione e sensibilità, i colleghi hanno contribuito a fare luce su una vicenda che ha scosso profondamente l’intera comunità.

Questo intervento rappresenta la vera anima dell’Arma dei Carabinieri, impegnata quotidianamente con sacrificio e senso del dovere per garantire giustizia, sicurezza e protezione alla popolazione, in particolare ai più deboli. È importante sottolineare che episodi come questo testimoniano i valori autentici che guidano i Carabinieri, lontani dalle polemiche ingiuste e generalizzazioni emerse negli ultimi giorni.

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri si schiera con forza al fianco dei Carabinieri che, quotidianamente e con grande dedizione, affrontano situazioni complesse e delicate per proteggere i cittadini.

Riaffermiamo i valori di integrità, onore e servizio che contraddistinguono l’Arma, consapevoli che l’impegno dei nostri colleghi è un baluardo fondamentale per la sicurezza e il benessere della comunità.

Napoli, 16 gennaio 2025

Il Segretario Generale Regionale SIC Campania
Massimiliano Monaco

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Manifestazioni violente, Decreto Sicurezza e “scudo penale”, il SIC in diretta a “4 di sera” su Rete 4

Ieri sera il SIC è stato ospite del programma di approfondimento “4 di sera”, su Rete4, per commentare le violenze perpetrate ai danni delle Forze dell’Ordine durante le manifestazioni degli ultimi giorni.
Il SIC ha chiarito in modo categorico che i Carabinieri sono nelle piazze per difendere la libertà dei cittadini perbene a manifestare pacificamente e non per comprimerne i diritti costituzionalmente garantiti.
Siamo stufi di vedere attaccate le Forze dell’Ordine e non chi contravviene alle leggi dello Stato.
In questo Paese i delinquenti non sono gli appartenenti alle Forze di Polizia.
Il SIC, nel rispetto della dignità di ogni essere umano, ha chiesto che l’Operatore di Polizia non venga esposto a gogna mediatica e giudiziaria, affidando esclusivamente alla Magistratura il potere di giudicare.
L’istigazione all’odio, spesso fomentata da una comunicazione becera, faziosa ed ideologica, continua a pagare un alto prezzo di vite umane e determina il decadimento valoriale della giustizia e della sicurezza nel nostro Paese.
Riguardo l’ipotesi dello “scudo giudiziario”, è stato chiarito che i Carabinieri non invocano l’impunità rispetto ad eventuali condotte illecite, ma l’applicazione delle norme che prevedono l’esclusione della punibilità quando ricorrono cause di giustificazione quale l’adempimento del dovere per la salvaguardia l’incolumità dei cittadini.

Fluminimaggiore, 15 gennaio 2025

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