Pensioni Comparto Sicurezza e Difesa, aumentare l’età pensionabile dei Carabinieri sarebbe inammissibile e gravissimo

Con le nuove riforme in discussione, il panorama pensionistico potrebbe presto cambiare.
Attraverso alcune fonti giornalistiche apprendiamo che l’attuale Governo stia valutando di portare l’età pensionabile a 62 anni per gli appartenenti delle Forze dell’Ordine.
Il SIC, attraverso il suo Segretario Generale Luigi Pettineo, dichiara che tale misura risulterebbe controproducente e a dir poco scellerata.
Rappresenterebbe un grave ostacolo per le nuove assunzioni, ma, soprattutto, causerebbe un ulteriore aumento della già elevata età media dei Carabinieri e un rallentamento delle possibilità di crescita professionale ed economica.
La riforma Fornero, entrata in vigore nel 2012, fino ad oggi non ha toccato il Comparto Sicurezza, Difesa
e Soccorso Pubblico.
La pensione ordinaria per i militari e i poliziotti si ottiene al raggiungimento dell’età prevista, che varia dai 60 anni per i sottufficiali e truppa fino ai 65 anni per gli ufficiali e i dirigenti, a seconda del grado.
Ciò nonostante, sembra esserci l’intenzione di rivedere al rialzo l’età pensionabile anche per i lavoratori del comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso Pubblico sino ai 62 anni per i ruoli non dirigenziali.
Le pensioni per i Militari e le Forze dell’Ordine stanno affrontando un periodo di grande incertezza sotto spinte riformiste che vorrebbero uniformare tutti i trattamenti previdenziali pubblici e privati.
Non si può non tener conto della particolarità e della specialità del servizio di militari, poliziotti e vigili del fuoco.
Gli uomini e le donne delle forze armate e di polizia non possono e non debbono essere equiparati al pubblico e privato impiego in ragione del diverso e imparagonabile tipo di lavoro che svolgono, di gran lunga più stressante ed usurante di quello di chi, sostanzialmente, siede dietro una scrivania.
È fondamentale che il Parlamento, il Governo e tutte le Autorità competenti non perdano mai di vista la specificità e la specialità del Comparto Sicurezza e Difesa.
Specificità che vede un appartenente alle Forze di Polizia attendere tre/quattro mesi per percepire il primo accredito, restando nel frattempo senza stipendio, senza pensione e senza TFS.
Riteniamo che tale disegno sia offensivo e inaccettabile per la sicurezza dei cittadini italiani e allo stesso tempo auspichiamo che vengano aumentati il numero delle assunzioni dei giovani e portare finalmente gli organici dei Reparti ad un numero accettabile.

Fluminimaggiore, 9 settembre 2024

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