Mogli dei Carabinieri di serie A e mogli dei Carabinieri di serie B. Trasparenza e parità di trattamento tra le APCSM. Aspetti deontologici

Fluminimaggiore, 6 Giugno 2024

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Gen. C.A. Teo Luzi

Oggetto: Mogli dei Carabinieri di serie A e mogli dei Carabinieri di serie B. Trasparenza e parità di trattamento tra le APCSM. Aspetti deontologici.

Sig. Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri,

vogliamo sottoporre alla sua attenzione una discrasia verificatasi in occasione della cerimonia del 210^ anniversario della fondazione della nostra amata Istituzione.

L’espressione “predicare bene e razzolare male” appare quanto mai calzante per quello che le rappresenteremo.
Tutti conosciamo il significato di questa espressione.
La si attribuisce all’atteggiamento di una persona che sembra giusta e onesta nel parlare, ma si comporta in modo ben diverso, mostrando un’evidente dissonanza “fra il dire e il fare”.

In occasione della cerimonia del 210° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, tenutasi nella Caserma “Salvo d’Acquisto” a Roma, il Segretario Generale del SIC e altro Dirigente hanno notato la presenza nella tribuna presidenziale di una civile seduta a fianco al Segretario Generale dell’USIC, sig. Antonio TARALLO, e precisamente nei posti riservati esclusivamente ai Militari che rivestono cariche dirigenziali in seno alle APCSM.

La persona seduta a fianco del Segretario Generale dell’USIC risulta essere la moglie dello stesso sig. Antonio TARALLO.

In data 01 Giugno 2024, in occasione dell’avvicendamento nella carica del Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, non è stato consentito l’accesso di un Dirigente nazionale del SIC nella sala del Comando Generale ove si stava svolgendo la cerimonia, perché era stata autorizzata solo la presenza dei Segretari Generali Nazionali delle varie Organizzazioni sindacali.

Il SIC chiede se sia deontologicamente corretto attuare una disparità di trattamento nell’individuazione delle persone a cui consentire l’accesso nella tribuna presidenziale.

Vogliamo capire quale differenza esista tra la moglie del sig. Antonio TARALLO e le mogli, le compagne e le fidanzate dei restanti 113.000 Carabinieri d’Italia.

Se qualcuno ha voluto creare questa differenza, questi ha gravemente offeso la dignità di tutti i Carabinieri.

Un comportamento rispettoso di norme e procedure, attuato in modo non eccessivamente formale ma con linearità e coerenza, che escluda qualsiasi disparità di trattamento o favoritismo, può rappresentare un caposaldo di riferimento per il prosieguo di un dialogo costruttivo e trasparente tra l’Amministrazione e le APCSM.

Ci chiediamo, altresì, se gli Uffici che la coadiuvano stiano operando nel rispetto della trasparenza e con parità di trattamento, attenendosi scrupolosamente a quanto da Lei disposto.

In considerazione di quanto accaduto ieri e dei fatti pregressi, sembrerebbe che la sigla sindacale USIC goda di un “trattamento preferenziale” o che siano tollerati comportamenti non in linea alle vigenti disposizioni di Legge e circolari emanate dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Non essendo una Dirigente sindacale, chiediamo se la moglie del sig. Antonio TARALLO sia stata o meno autorizzata ad occupare un posto nella tribuna presidenziale riservato esclusivamente ai Dirigenti sindacali.

È doveroso precisare che nell’invito pervenuto alle APCSM per presenziare alla cerimonia odierna era stato autorizzato l’accesso esclusivamente ai Segretari Generali Nazionali e ad un Dirigente.

In mancanza di riscontro, segnaleremo l’accaduto al sig. Ministro della Difesa.

Con deferenza.

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Pubblicato in Il SIC Scrive, News.