Assemblea Sindacale SIC nel Comando Compagnia di Egna, Bolzano-Alto Adige

Il SIC apre il mese di dicembre 2024 svolgendo le proprie attività assembleari nei Comandi Arma dislocati nel territorio dell’Alto Adige.

Il 2 Dicembre 2024, si è svolta un’importante assemblea sindacale presso le Compagnie Carabinieri di Egna (BZ)

Grande la partecipazione dei Colleghi, con i quali i Segretari Nazionali, Regionali e Provinciali si sono confrontati per raccogliere, dalla viva voce di chi opera sul territorio, le criticità, al fine di migliorare il benessere e le condizioni dei luoghi di lavoro.

Numerosi i quesiti formulati a cui sono seguite esaustive risposte da parte dei Dirigenti del SIC.

Sono stati trattati argomenti di interesse collettivo, tra cui l’assistenza e la tutela disciplinare e legale, l’assistenza ed il supporto Psicologico, con riferimento anche al fenomeno dei suicidi, e altre tematiche di interesse prioritario afferenti le condizioni lavorative del Carabiniere.

Particolarmente apprezzata la progettualità e la circolarità informativa del SIC, aperta a tutti attraverso i nostri canali social, il sito web e la nuova App “SIC Go”.

L’incontro è stato particolarmente proficuo.
Le criticità e istanze rappresentate dai Colleghi sono state subito oggetto di confronto con la scala gerarchica, che ha dimostrato di avere a cuore il benessere dei Carabinieri ed ha dato rassicurazione sulla loro immediata risoluzione.

Apprezzati gli interventi dei Segretari Nazionali Maurizio Testoni e Lucio Aceto e del Segretario Regionale Sardegna, con delega ai giovani, Marco Saderis.

Esprimiamo sincera gratitudine al Comandante di Legione e al Comandante della Compagnia per la calorosa accoglienza e la piena apertura e disponibilità verso la nostra APCSM per una trasparente collaborazione tesa ad accrescere il benessere del personale da loro amministrato.

Acquisiamo le criticità e, attraverso un leale e costruttivo confronto con i Comandanti ai vari livelli, giungiamo alla tempestiva risoluzione delle problematiche segnalate.

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Autorizzazione all’uso dell’abito borghese per gli Allievi Carabinieri che usufruiranno di licenza natalizia per raggiungere i propri familiari finalizzata a limitare i rischi di aggressioni

Fluminimaggiore, 2 dicembre 2024

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Gen. C.A. Salvatore LUONGO
ROMA

Oggetto: Autorizzazione all’uso dell’abito borghese per gli Allievi Carabinieri che usufruiranno di licenza natalizia per raggiungere i propri familiari finalizzata a limitare i rischi di aggressioni.

Il SIC, volendo tutelare il benessere e la salute dei Carabinieri, si rivolge a Lei, Sig. Comandante Generale per la risoluzione delle seguente problematica.

Nelle prossime festività natalizie gli Allievi Carabinieri verranno ammessi a fruire di un periodo di licenza e, sulla base delle vigenti disposizioni, gli stessi lasceranno gli Istituti di formazione indossando la divisa che toglieranno allorquando raggiungeranno i luoghi di origine.

Gli Allievi viaggeranno da soli a bordo di mezzi pubblici e dovranno, in virtù dell’uniforme indossata, prestare assistenza a chiunque versi in stato di pericolo o sia vittima di un reato.
Il loro intervento potrebbe esporli a grave pericolo qualora debbano affrontare da soli un malvivente armato.

La recrudescenza delle violenze in danno delle Forze di Polizia impone di adottare ogni misura atta a prevenire il rischio di aggressioni in danno delle Donne e degli Uomini in divisa.

A causa di frange terroristiche multietniche e dei movimenti anarco-insurrezionalisti, le Forze Armate e le Forze di Polizia sono inevitabilmente esposte a grave pericolo.

L’attuale scenario socio-politico suggerisce la massima prudenza e l’attuazione di misure di autotutela da parte degli Operatori di Polizia, affinchè, senza sottrarsi agli obblighi che li vincolano anche liberi dal servizio, si trovino sempre e comunque nelle migliori condizioni strategiche per agire.

Nella pubblicazione “COMPENDIO NORMATIVO IN MATERIA DI CONGEDI, LICENZE E PERMESSI”, n. C-14, edizione 2004 del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, al Titolo I, Capitolo I, avente oggetto “NORME GENERALI SULLA LICENZA”, viene indicato che Il militare in licenza, in territorio nazionale, può indossare l’abito civile.

Il SIC, avendo a cuore la salute dei Carabinieri, chiede a Lei sig. Comandante Generale di volere disporre che ai giovani Allievi, in occasione della partenza per le prossime festività natalizie, sia concesso di utilizzare gli abiti borghesi per raggiungere le località di origine.

Conoscendo la Sua elevata ed apprezzata sensibilità verso i suoi Carabinieri, siamo certi di un Suo intervento finalizzato a garantire l’incolumità degli Allievi Carabinieri.

Colgo l’occasione per formulare un deferente saluto.

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Uno stato senza regole non può esistere

Nelle scorse ore, alcuni rappresentati politici hanno affermato che in Italia si sta instaurando uno “Stato di polizia”.

Tali affermazioni mortificano e delegittimano l’operato degli appartenenti alle Forze dell’Ordine che, con abnegazione ed altissimo senso di responsabilità, assicurano quotidianamente la pacifica ed ordinata convivenza tra i cittadini e sovvertono una verità che vede, al contrario, gli stessi oggetto di provocazioni e aggressioni quotidiani.

La recente guerriglia urbana di Milano è la chiara rappresentazione della inarrestabile decadenza dei valori etici e dello scarso senso di giustizia che alberga nelle metropoli italiane.

Nelle aree urbane periferiche e sovraffollate stiamo assistendo ad una crescita dei fenomeni delinquenziali e dei sentimenti di livore verso le Donne e gli Uomini in divisa.

E l’idea stessa che si possano commettere dei reati e farla franca, o cavarsela con poco, catalizza questi fenomeni, incrinando la credibilità del nostro sistema penale e la serietà delle nostre leggi sulla sicurezza.

Lo Stato è il presupposto perché i cittadini possano vivere in tranquillità e prosperità, possano fare il proprio lavoro e passeggiare serenamente nelle città. Un Paese in cui le regole sono inattendibili, perché il loro enforcement non funziona, è inaffidabile e non è credibile né all’interno né all’esterno dei suoi confini.

Le Forze dell’Ordine sono il baluardo della Democrazia e della Legalità, non il nemico di questi preziosi e fondamentali valori. Sobillare le masse contro i Servitori dello Stato porterà soltanto la nostra Nazione ad un inarrestabile decadimento socioeconomico.

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Milano sotto attacco. Danneggiamenti e violente aggressioni alle Forze di Polizia. Necessaria un’azione risolutiva contro chi attenta all’Ordine e alla Sicurezza Pubblica

Scontri e tensioni al Corvetto, quartiere periferico di Milano, nella notte fra sabato e domenica scorsi.

A innescare le violenze, la morte di Ramy Elgaml, un giovane di origine egiziana che ha perso la vita in un incidente stradale mentre sfuggiva ad un controllo di Polizia.

La periferia di Milano si è trasformata in un campo di battaglia.
Una folla violenta ha dato il via a una guerriglia urbana, scontrandosi con le Forze dell’Ordine, lanciando petardi, fumogeni, bottiglie e vandalizzando un autobus.

Solo grazie alla determinazione delle Forze Polizia, intervenute per disperdere i giovani con cariche di alleggerimento e lancio di lacrimogeni, la situazione è stata riportata sotto controllo.

Le periferie delle grandi città italiane stanno diventando un terreno fertile ed un sicuro rifugio per la criminalità organizzata.

I manifestanti non erano lì per chiedere giustizia, ma per attaccare lo Stato, rappresentato dai suoi Servitori in divisa.

I comportamenti violenti non possono e non devono restare impuniti.
È necessario un intervento risolutivo da parte dell’Autorità Giudiziaria.
Occorre un’ azione mirata contro i facinorosi.
Pene più severe con il chiaro intento di scoraggiare ogni azione che destabilizzi l’ordine e la sicurezza pubblica.

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La giusta pena per l’uccisione di un servitore dello stato?

Da qualche ora è stata resa pubblica la sentenza, divenuta ormai definitiva, nei confronti di Finnegan Lee Elder, autore materiale dell’uccisione del nostro collega Brigadiere nei Carabinieri Mario Cerciello Rega.
L’omicida dovrà scontare solamente quindici anni e due mesi di carcere.
Questa è la pena che la Suprema Corte ha voluto infliggere a chi ha ucciso un fedele Servitore dello Stato.
Una sentenza che innesca, inevitabilmente, sentimenti di rabbia perché appare non commisurata alla gravità dell’evento prodotto.
Le sentenze vanno rispettate ma possono essere commentate per la pericolosità sociale che possono costituire in determinati ambienti della malavita.
La vita di chi difende questo Paese fino all’estremo sacrificio deve ricevere il giusto valore giudiziario in quelle aule dibattimentali dove la differenza tra giusto e sbagliato deve essere necessariamente stabilito.
Ogni sentenza ha dirette ripercussioni sulla vita dei cittadini e risulta essere l’indicatore del livello di civiltà di una società.
Il SIC, a fronte dell’escalation di violenze in danno delle Forze dell’Ordine si auspica che il Legislativo intervenga con estrema urgenza, emanando norme che prevedano pene più severe.

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Video dileggiante l’Arma dei Carabinieri. È necessario soffermarsi sull’etica e sulla deontologia professionale

In queste ore viene diffuso sui social media un video che riprende dei Finanzieri che dileggiano l’Arma dei Carabinieri.

Un comportamento estremamente irrispettoso verso le Donne e gli Uomini dell’Arma dei Carabinieri che, quotidianamente, con altissimo senso di responsabilità ed abnegazione, garantiscono la sicurezza dei cittadini attraverso le oltre 5.000 Stazioni capillarmente dislocate nel territorio e con i suoi Comandi Compagnia e Provinciali.

La mancanza di rigore e di serietà danneggia la credibilità delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.

Il rispetto reciproco tra Istituzioni deve necessariamente esistere.

Con ogni sforzo dobbiamo riscoprire e promuovere i valori etici e deontologici presenti nelle Forze di Polizia e tra questi quello del rispetto verso gli altri.

Il rispetto è una virtù che promuove l’armonia e la reciprocità nelle relazioni interpersonali, poiché spinge le persone a trattarsi con dignità e a evitare comportamenti che potrebbero danneggiare gli altri.

Siamo certi che analoghi comportamenti, altamente lesivi del prestigio delle rispettive Istituzioni, non si ripeteranno in avvenire.

Ai Colleghi della Guardia di Finanza rivolgiamo un rispettoso saluto, in un clima di leale e fattiva collaborazione per il bene della Patria e degli Italiani.

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Il SIC affida i Carabinieri alla materna protezione della Patrona, la “Virgo Fidelis”, e ricorda l’epica battaglia di Culqualber

Oggi ricorre la celebrazione della Patrona dell’Arma dei Carabinieri, la “Virgo Fidelis”.
Dall’11 novembre 1949, data di promulgazione del Breve relativo di Papa Pio XII sotto questo nome, la Vergine Maria è divenuta Patrona dell’Arma dei Carabinieri,

La scelta della Madonna “Virgo Fidelis” come celeste Patrona, cioè Santa protettrice dell’Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”.
L’8 dicembre 1949 Sua Santità Pio XII, accogliendo l’istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis” Patrona dei Carabinieri, fissando per la celebrazione della festa la data del 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber (Abissinia, ora Etiopia).

Nella battaglia di Culqualber, i Carabinieri, malgrado la sete e la fame, avevano condotto azioni con le quali erano riusciti a ripristinare, volta per volta, le posizioni perdute. Avendo finito le munizioni, continuavano a combattere all’arma bianca.
Intorno al loro comandante, i Carabinieri lottarono con tutte le loro forze, ma vennero sopraffatti dal nemico britannico, molto più numeroso, e morirono quasi tutti.

Ai pochi sopravvissuti, per l’eccezionale ed indomito coraggio dimostrato, gli stessi avversari tributarono l’onore delle armi. Per l’epica resistenza di Culqualber al Maggiore Serranti, ad altri Carabinieri ed alla Bandiera dell’Arma è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Il SIC affida i Carabinieri alla materna protezione della “Virgo Fidelis”, patrona della Benemerita e celebra la Giornata dell’Orfano ricordando il sacrificio dei propri eroi e l’impegno istituzionale di assistenza ai superstiti.

Alla “Virgo Fidelis” rivolgiamo la preghiera a Lei dedicata:
“Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi Carabinieri d’Italia, a Te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido il cuore!
Tu, che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice col titolo di “Virgo Fidelis”,
Tu accogli ogni nostro proposito di bene e fanne vigore e luce per la Patria nostra,
Tu accompagna la nostra vigilanza, Tu consiglia il nostro dire, Tu anima la nostra azione, Tu sostenta il nostro sacrificio, Tu infiamma la devozione nostra!
E da un capo all’altro d’Italia suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare, con fedeltà sino alla morte, l’amore a Dio e ai fratelli italiani. E così sia!”.Il SIC partecipa con i suoi Referenti territoriali alle cerimonie commemorative che si svolgono nel territorio nazionale.

Ringraziamo i Comandanti che hanno voluto estendere al SIC l’invito alla cerimonia della “Virgo Fidelis”.

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Il SIC presente alla cerimonia di avvicendamento del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Nella mattinata odierna, presso la Caserma “Salvo d’Acquisto” in Roma, si è svolta la cerimonia di avvicendamento nella carica di Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Il SIC era presente all’evento con il Segretario Generale Luigi PETTINEO, il Presidente Francesco LUCIANI ed il Segretario Nazionale Responsabile della comunicazione e dell’attività informativa Francesco Piero LO IACONO.

Presenti alla cerimonia numerose Autorità governative, civili, religiose e militari.

Un evento memorabile perché le Organizzazioni Sindacali dell’Arma dei Carabinieri assistono, per la prima volta all’avvicendamento nella carica del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Apprezzati gli interventi del Comandante Generale uscente, Generale C.A Teo LUZI, del nuovo Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore LUONGO, e del Ministro della Difesa, On. Guido CROSETTO, che hanno evidenziato l’importanza delle Organizzazioni sindacali nella crescita professionale e nel miglioramento delle condizioni lavorative di chi è chiamato quotidianamente a svolgere il gravoso compito di tutelare la sicurezza dello Stato.

Il SIC augura al Gen. C.A. Teo LUZI un futuro ricco di ulteriori successi.

Siamo certi che il Gen. C.A. Salvatore LUONGO si adopererà con ogni sforzo per migliorare le condizioni di benessere del personale, in un confronto leale e costruttivo con le APCSM.

Il SIC rinnova al Gen. C.A. Salvatore LUONGO gli auguri più sinceri per il pregevolissimo incarico assunto.

Il Gen. C.A. Salvatore LUONGO è il nuovo Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

ROMA, 12 novembre 2024, nella tarda mattinata odierna, la Presidenza del Consiglio dei Mininstri ha nominato il Gen. C.A. Salvatore LUONGO quale successore del Gen C.A. Teo Luzi che lascerà il prestigioso incarico di Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri nella cerimonia di avvicendamento del prossimo 15 Novembre 2024.

Al Gen. C.A. Teo LUZI rivolgiamo un sentito ringraziamento per l’encomiabile lavoro svolto.

Il Generale di Corpo d’Armata Salvatore LUONGO è il nuovo Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri.

Il Gen. C.A. LUONGO vanta una prestigiosa carriera.
Dal mese di Giugno 2024 ha ricoperto la carica di Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e in contemporanea ha rivestito la carica di Comandante dell’interregionale “Podgora”.
Ha rivestito anche l’incarico di Capo Ufficio Legislativo del Ministero della Difesa.
Nella Capitale è già conosciuto perché ha retto il comando della Sezione del Nucleo Radiomobile, delle Compagnie di Roma Casilina e Roma Trastevere, del Gruppo di Roma, fino a diventare Comandante Provinciale.

L’Alto Ufficiale è insignito delle onorificenza di Grande Ufficiale, di
Commendatore e di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
È stato impiegato in missioni per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, evidenziando eccezionali capacità di comando ed offrendo prestazioni di elevatissimo contenuto.

Con la sua intelligente e dinamica azione, improntata all’equilibrio anche in contesti particolarmente rischiosi e in aree sensibili sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica per la presenza di articolati sodalizi criminali, ha guidato i propri Reparti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, conseguendo eccellenti risultati che hanno contribuito ad esaltare il prestigio dell’Istituzione.

Il Gen. C.A. Salvatore LUONGO dovrà affrontare le nuove sfide sulla sicurezza nazionale ed internazionale.
Dovrà confermare la fiducia delle Autorità Governative ed accrescere la stima degli Italiani verso l’Istituzione.
Un compito non semplice ma certi che saprà affrontare con la determinazione che da sempre lo hanno contraddistinto.

Il Gen. C.A. Salvatore LUONGO ha sempre evidenziato particolari attenzioni per il benessere del personale e le condizioni lavorative di tutte le donne e uomini in divisa.

Il SIC offrirà al sig. Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. C.A. Salvatore LUONGO una leale e fattiva collaborazione finalizzata alla difesa dei diritti dei Carabinieri d’Italia.

Il SIC esprime i più sinceri auguri per il prestigiosissimo incarico.