Il SIC presente alle esequie del Brigadiere dei Carabinieri Carlo Legrottaglie

Questa mattina, il SIC, rappresentato dal Segretario Generale Regionale della Puglia, Vito Quagliara, ha preso parte alle esequie solenni del Brigadiere dei Carabinieri Legrottaglie, ucciso in servizio a Francavilla Fontana (BR) lo scorso 12 giugno.
La nostra presenza si imponeva come un dovere sentito, per testimoniare con rispetto la nostra vicinanza alla famiglia, ai colleghi e all’intera comunità dell’Arma, che oggi piange un Eroe.
Il Brigadiere Legrottaglie ha incarnato in modo esemplare i valori fondanti del Carabiniere: il senso del dovere, la lealtà verso lo Stato e l’estremo sacrificio in nome della Legalità.
Il suo esempio deve essere una guida per tutti, ma soprattutto per i giovani Carabinieri che oggi si trovano ad operare in territori complessi, contro una criminalità sempre più spietata.
Il nome di Carlo Legrottaglie, il suo gesto, il suo coraggio devono diventare un faro, un punto di riferimento incrollabile per chi ha scelto questa uniforme.
Non possiamo, e non dobbiamo, dimenticarlo.
La presenza alle esequie del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e la profonda partecipazione popolare hanno reso evidente, ancora una volta, quanto forte e sincero sia il legame tra i cittadini e i Carabinieri. Un legame che si fonda sulla certezza che ogni Carabiniere rappresenti un baluardo di Sicurezza sul territorio.
Siamo certi che al collega Legrottaglie verranno tributate le giuste onorificenze per il fulgido esempio di elette virtù militari e civili spinte sino all’estremo sacrificio.
Alla Famiglia del Brigadiere e a tutti i colleghi che hanno servito al suo fianco, giunga il nostro più profondo cordoglio e la promessa che il suo nome non sarà dimenticato.

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri

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Il SIC a fianco di Confimea per il festival dello sport inclusivo

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri è orgoglioso di partecipare e sostenere il Festival dello Sport Inclusivo, promosso da Confimea Sanità con la collaborazione di importanti realtà sanitarie e istituzionali.
Un evento dedicato alla salute, all’inclusione e alla prevenzione, dove sarà possibile effettuare gratuitamente lo screening di baropodometria digitalizzata, grazie al contributo del main sponsor Medical Support.
Per il SIC, la vicinanza al mondo della prevenzione e dell’inclusione non è solo un valore, ma una missione.
Questo evento è una chiara dimostrazione della sincera amicizia e della stima reciproca che lega il nostro Segretario Generale, Luigi Pettineo, al dott. Giorgio Asquini, Presidente di Confimea Sanità, ideatore e promotore dell’iniziativa.

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Segnalazione criticità requisiti anagrafici – Interpellanza per pianificazione degli avvicendamenti degli App/Car presso le Rappresentanze Diplomatiche e gli Uffici Consolari Italiani all’Estero

 

Fluminimaggiore, 12 giugno 2025

 

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

 

 

Oggetto: Segnalazione criticità requisiti anagrafici – Interpellanza per pianificazione degli avvicendamenti degli App/Car presso le Rappresentanze Diplomatiche e gli Uffici Consolari Italiani all’Estero (MAE-Mandato quadriennale) con prot. nr. 014001-2/T-1-1/AC del 28.05.2025.

 

Egregio Signor Comandante Generale,

con il massimo rispetto istituzionale e nella consueta ottica di collaborazione costruttiva, il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri ritiene doveroso sottoporre alla Sua attenzione una criticità rilevata nella recente circolare relativa alla pianificazione degli avvicendamenti presso le Rappresentanze Diplomatiche e gli Uffici Consolari Italiani per l’anno 2026 (prot. n. 014001-27-1-7-2026, pubblicata sul portale Leonardo).

In particolare, al punto 2 della sezione “RUOLO – In sintesi a chi è rivolta”, si prevede che, per l’accesso al bacino “residuale”, i candidati non debbano aver compiuto il 54º anno d’età al 4 maggio 2026, determinando l’automatica esclusione di tutti i militari nati dal 1° gennaio al 4 maggio 1972, pur essendo coetanei di altri colleghi nati nello stesso anno.

Tale criterio, pur non apparendo formalmente discriminatorio, produce un’irragionevole disparità di trattamento su base anagrafica, escludendo militari che, a parità di anno di nascita e spesso di carriera, vengono penalizzati da una soglia fissata su un termine intermedio non giustificato da esigenze funzionali concrete.

In assenza di una motivazione oggettiva e proporzionata, questa previsione potrebbe risultare in contrasto con i principi di imparzialità e buon andamento sanciti dall’articolo 97 della Costituzione. In tal senso, si richiama una consolidata giurisprudenza del TAR e del Consiglio di Stato, secondo cui i limiti anagrafici imposti per l’accesso a incarichi pubblici devono rispondere a criteri di necessità, proporzionalità e ragionevolezza, pena la loro illegittimità.

Alla luce di quanto sopra, il SIC chiede formalmente una revisione del requisito anagrafico, estendendo l’accesso all’interpellanza a tutti i militari che abbiano compiuto il 54° anno d’età entro il 31 dicembre 2026, in linea con una logica inclusiva, meritocratica e aderente ai principi costituzionali e amministrativi.

Siamo convinti che tale rettifica, oltre a garantire maggiore equità e trasparenza, rappresenterebbe un importante segnale di attenzione verso il personale dell’Arma e rafforzerebbe la legittimità delle procedure selettive.

Restiamo a disposizione per ogni utile confronto sul tema, con l’auspicio che la presente venga accolta nell’interesse comune del personale e della funzionalità dell’Istituzione.

Con stima e spirito costruttivo,

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Francavilla Fontana (BR), Carabiniere perde la vita in un conflitto a fuoco. Il SIC si stringe intorno ai familiari del nostro collega

La Segreteria Generale Nazionale del SIC esprime il più profondo cordoglio per la tragica uccisione del Brigadiere Carlo Legrottaglie, colpito a morte durante un inseguimento nella contrada Rosea di Francavilla Fontana (BR).

Il Brigadiere Legrottaglie, originario di Ostuni, a 59 anni,  ormai prossimo alla pensione, era ancora in servizio operativo.

L’intervento del Nucleo Radiomobile si è trasformato in un violento conflitto a fuoco.

I malviventi, abbandonata la loro auto, hanno esploso numerosi colpi d’arma da fuoco, colpendo mortalmente il collega a poche settimane dal suo meritato congedo

Alla famiglia del Brigadiere Legrottaglie, ai colleghi della Compagnia di Francavilla Fontana e all’intera Arma, va l’abbraccio solidale di tutti gli iscritti al SIC.

Al personale impegnato nell’indagine ribadiamo pieno sostegno: le responsabilità devono essere accertate in tempi rapidi e i responsabili consegnati alla Giustizia senza esitazioni.

Questo ennesimo lutto conferma la pericolosità quotidiana del servizio e l’urgente necessità di:

  1. Aggiornare i protocolli operativi per gli inseguimenti in aree rurali e periurbane, riducendo l’esposizione al fuoco nemico.

 

  1. Potenziare l’equipaggiamento individuale (giubbotti balistici di IV classe, body-cam, dotazioni di visori notturni e taser) e i kit di primo soccorso tattico in pattuglia.

 

  1. Rendere immediatamente esecutive le recenti misure legislative di inasprimento delle pene per chi usa armi contro gli operatori di polizia, affinché non restino mere dichiarazioni d’intenti.

 

Il SIC proseguirà senza tregua la propria azione di pressing istituzionale  dal Ministero della Difesa al Comando Generale  affinché la sicurezza dei Carabinieri torni al centro dell’agenda politica e operativa. Pretendiamo atti tangibili, non passerelle mediatiche: i nostri colleghi hanno diritto a tornare a casa vivi alla fine del turno.

In memoria del Brigadiere Legrottaglie rinnovo l’appello a tutte le forze politiche affinché sostengano con urgenza un “pacchetto sicurezza operatori” che includa risorse, tutele legali rafforzate e dotazioni all’altezza delle minacce odierne.

 

Fluminimaggiore, 12 giugno 2025

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Gestione organici e trasferimenti nazionali (GE.TRA), procedure da rimodulare per il benessere del personale. Lettera al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Fluminimaggiore, 11 giugno 2025

 

Al Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Generale di C.A. Salvatore Luongo

 

 

Oggetto: Gestione organici e trasferimenti nazionali (GE.TRA), procedure da rimodulare per il benessere del personale

 

Egregio Comandante Generale,

il SIC –  Sindacato Indipendente Carabinieri, spinto da un profondo senso di responsabilità verso il personale che ogni giorno si impegna con dedizione e professionalità, ritiene urgente ed improcrastinabile sottoporre alla Sua attenzione le seguenti criticità in materia di mobilità del personale che incidono  negativamente sulle condizioni di vita e di lavoro dei Carabinieri.

  1. Criticità nel sistema nazionale di gestione dei trasferimenti (GE.TRA)

Il sistema attuale dei trasferimenti, che riguarda gli spostamenti su tutto il territorio nazionale, continua a generare gravi disagi per i colleghi e le loro famiglie.

La tempistica spesso non rispettata e la mancanza di comunicazioni chiare e tempestive hanno inevitabili ripercussioni  sulla vita familiare dei Carabinieri che hanno chiesto di essere mobilitati.

Tra queste è appena il caso di ricordare le criticità che emergono in caso iscrizione scolastica dei figli e quelle connesse al cambio di residenza ed inserimento dei familiari nel nuovo contesto abitativo.

Questi aspetti devono essere tutelati ed i Carabinieri ed i loro familiari devono essere supportati e messi in condizione di potere pianificare, con congruo anticipo, le proprie esigenze di vita.

I ritardi nelle comunicazioni e l’assenza di un preventivo confronto con il personale interessato, creano disagi rilevanti sul piano economico e, soprattutto, sulle dinamiche sociali e relazionali  intrafamiliari dei Militari che hanno chiesto il trasferimento in altra Regione, minandone la serenità.

Il SIC, facendosi latore delle doglianze manifestate dai propri Associati, chiede il Suo intervento perché le attuali procedure sulla mobilità del personale in ambito nazionale siano improntate alla trasparenza e alla tempestività, riconoscendo il diritto fondamentale di ogni Carabiniere di potere condurre una vita familiare in un clima di serenità, in particolare in un momento in cui il Militare ed i suoi familiari devono riorganizzare la propria esistenza, riducendo al minimo i disagi che ogni trasferimento produce.

 

  1. Criticità relativa alla carenza organica con ricadute negative sui turni di servizio

La persistente carenza degli organici a livello nazionale grava in modo insostenibile sul personale che si trova a svolgere turni di lavoro  superiori anche alle 10 ore consecutive, in contesti operativi emergenziali, a causa della dilagante ed irrefrenabile criminalità.

Estenuanti turni di lavoro che non consentono di garantire i necessari tempi di recupero.

Questa situazione mette a rischio non solo la salute fisica e psichica dei Carabinieri, ma anche la qualità del servizio reso ai cittadini.

Il SIC riconosce e apprezza l’attenzione che Lei ed i vertici dell’Arma state dedicando a questi temi, in particolare alla creazione di una nuova cultura organizzativa che valorizzi la professionalità e la dignità del personale.

Tuttavia, ribadiamo con forza la necessità di interventi concreti e immediati per garantire il corretto ripianamento degli organici e la tutela della salute psicofisica dei Carabinieri.

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri conferma la propria disponibilità al confronto e alla collaborazione per individuare soluzioni efficaci che mettano al centro il benessere, la dignità e la sicurezza di tutti i Colleghi.

 

Con incondizionata stima,

 

 

Trasferimenti Ufficiali, richiesta di intervento su criticità strutturali e disparità operative. Lettera al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Fluminimaggiore, 9 giugno 2025

Al Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Generale di C.A. Salvatore Luongo

 

 

OGGETTO: Trasferimenti Ufficiali – Richiesta di intervento su criticità strutturali e disparità operative.

 

Signor Comandante Generale,

 

il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri, nell’esercizio delle sue funzioni di rappresentanza e tutela del personale dell’Arma, intende portare alla Sua attenzione una criticità strutturale che da anni incide negativamente sul benessere, la serenità e la motivazione degli Ufficiali: la gestione opaca, disomogenea e talvolta discriminatoria dei trasferimenti.

L’attuale sistema di movimentazione degli Ufficiali appare, agli occhi di chi lo subisce, privo di logiche trasparenti, di criteri oggettivi e di una reale pianificazione. Ogni anno, gli Ufficiali sono chiamati a redigere un promemoria informativo, ma nella quasi totalità dei casi tale documento non produce alcun effetto concreto, tanto da essere percepito come inutile atto formale.

Accade così che alcuni Ufficiali vengano trasferiti ogni anno o ogni due, senza possibilità di radicamento familiare, mentre altri, pur avendo da tempo chiesto un cambio di sede, restano immobilizzati per anni, in assenza di risposte chiare.

La circolare che stabilisce la permanenza massima quinquennale viene di fatto vanificata dal ricorso sistematico alla formula “salvo esigenze di servizio”, diventata ormai un’eccezione che conferma l’arbitrarietà.

A questo si aggiunge un altro elemento discriminatorio: la disparità di trattamento tra ruoli ufficiali. Gli Ufficiali RSE, ad esempio, continuano a essere esclusi (quasi “discriminati“) da determinati incarichi “prestigiosi” , benché abbiano gli stessi doveri e le stesse responsabilità dei colleghi dell’RN.

Il tutto senza alcuna base normativa, ma solo per logiche interne (probabilmente governate da circolari interne sconosciute agli Ufficiali stessi) o prassi consolidate o scelte mai formalizzate.

Un trattamento che non può più essere tollerato.

Il SIC chiede pertanto di valutare:

  1. L’istituzione di una procedura scritta, trasparente e consultabile per la gestione dei trasferimenti, ispirata ai criteri di equità, programmazione e merito.

 

  1. Il rispetto del promemoria informativo annuale, inteso come reale strumento di dialogo e non come formalità.

 

  1. L’introduzione di una rotazione regolare, motivata e coerente, che consenta pari opportunità e mobilità a tutti gli Ufficiali.

 

  1. La definizione rigorosa del concetto di “esigenze di servizio”, oggi utilizzato in modo eccessivamente elastico.

 

  1. L’affermazione del principio di parità tra tutti i ruoli ufficiali, affinché ogni Ufficiale, nei limiti del proprio grado e competenza, possa accedere agli stessi incarichi.

 

Signor Comandante Generale, è nostro dovere ricordare che senza giustizia interna non può esistere autorevolezza esterna.

Un Ufficiale è prima di tutto una persona, un padre, una madre, un servitore dello Stato che chiede solo rispetto, coerenza e dignità.

L’Arma dei Carabinieri è e deve restare faro di legalità: verso l’esterno, ma anche verso l’interno.

Il Sindacato Indipendente Carabinieri – SIC, continuerà con fermezza e spirito costruttivo a battersi per un sistema più giusto, trasparente e realmente meritocratico.

In coerenza con i limiti e le prerogative riconosciuti dalla Legge n. 46/2022, il SIC propone l’attivazione di un tavolo tecnico consultivo tra le APCSM iscritte all’albo ministeriale, finalizzato a:

  • formulare osservazioni e proposte di carattere generale sui principi di trasparenza, rotazione e criteri oggettivi nella gestione dei trasferimenti degli Ufficiali;

 

  • valutare l’impatto delle prassi attuali sulla qualità della vita e sul benessere personale e familiare del personale dirigente;

 

  • contribuire alla definizione di una cornice normativa condivisa, rispettosa della disciplina vigente e funzionale alla valorizzazione delle competenze interne.

 

Il Sindacato Indipendente Carabinieri si dichiara fin d’ora disponibile a partecipare con spirito leale e costruttivo, offrendo il contributo professionale dei propri iscritti e dirigenti.

 

Con osservanza,

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Jesi (AN), Carabiniere ferito in servizio durante un intervento. Il plauso e la solidarietà del SIC

La Segreteria Regionale SIC Marche esprime la propria profonda solidarietà e vicinanza al collega rimasto ferito durante un delicato intervento avvenuto a Jesi, in via Gramsci, dove un uomo, barricato nella propria agenzia immobiliare, ha dato in escandescenze, minacciando gesti estremi e aggredendo i Militari intervenuti.

Secondo quanto riportato da fonti ufficiali, il soggetto un uomo anziano, oggetto di provvedimento di sfratto, ha resistito per ore all’esecuzione dell’ordinanza, armato di coltello e con una tanica di liquido infiammabile, rendendo necessaria la presenza di un negoziatore dell’Arma. Durante l’irruzione, un nostro collega è stato colpito al braccio da un fendente. Un episodio che non può lasciarci indifferenti.

Ancora una volta, viene confermato quanto il lavoro dei Carabinieri comporti una costante esposizione a pericoli gravi, in contesti imprevedibili e spesso privi di tutele adeguate. Nonostante tutto, i nostri colleghi operano sempre con eccezionale professionalità, sangue freddo e profondo senso dello Stato, senza mai lasciare da parte il profondo senso di umanità verso chi, a volte, agisce in preda ad una terribile disperazione.

La Segreteria Regionale SIC Marche, formula al Carabiniere ferito i più sentiti auguri di pronta e piena guarigione. Il nostro pensiero lo accompagna in queste ore e rappresenta l’abbraccio simbolico di tutti i colleghi marchigiani.

La Segreteria Regionale SIC Marche conferma il proprio impegno costante al fianco di ogni Carabiniere: non solo nelle ore difficili, ma ogni giorno, per difendere e valorizzare l’enorme sacrificio che le donne e gli uomini in uniforme compiono con discrezione, umiltà e dedizione assoluta al Paese.

 

 

Il Segretario Generale Regionale

del SIC Marche

Augusto Vona

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Rally di Sardegna, trattamento discriminatorio e criticità logistiche nei servizi O.P. ai danni dei militari dell’Arma dei Carabinieri. Il SIC scrive al Ministro della Difesa

 

Fluminimaggiore, 9 giugno 2025

 

Al Signor Ministro della Difesa

On. Guido Crosetto

e p.c.

Al Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Generale di C.A. Salvatore Luongo

 

Oggetto: Rally di Sardegna – Trattamento discriminatorio e criticità logistiche nei servizi O.P. ai danni dei militari dell’Arma dei Carabinieri

 

Signor Ministro,

con deferente senso di responsabilità istituzionale, siamo chiamati a riferire su un episodio che, per la sua gravità, impone una riflessione urgente e un intervento risolutivo ai massimi livelli.

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri  ha ricevuto segnalazioni documentate riguardo a un trattamento logisticamente e umanamente inaccettabile, riservato ai militari dell’Arma dei Carabinieri impiegati nei servizi di ordine pubblico in occasione del Rally di Sardegna, svoltosi dal 05 al 08 Giugno 2025.

I Carabinieri impiegati nei servizi di ordine pubblico per tale evento, provenienti da Comandi ubicati in diversi Comuni della Sardegna, hanno dovuto affrontare orari estenuanti di lavoro, della durata anche di 15 ore consecutive.

Ai  Militari impegnati nel servizio di Ordine Pubblico  è stato fornito un sacchetto viveri (si vedano le immagini allegate) privo di qualsiasi tracciabilità, con  all’interno due panini, un frutto, un dolcetto ed una bottiglia di acqua della capacità di 1 litro. Alimenti parzialmente confezionati e trasportati in condizioni igienico-sanitarie non idonee.

Tutto ciò, tra l’altro, in potenziale violazione di norme igienico-sanitarie e con totale assenza di attenzione verso intolleranze alimentari o specifiche esigenze nutrizionali del personale.

Tale situazione risulta ancor più grave alla luce del fatto che, secondo informazioni raccolte, altre Forze impiegate nello stesso dispositivo (Polizia di Stato e Guardia di Finanza) hanno fruito di pasti completi presso strutture ristorative convenzionate,  generando così una disparità oggettiva di trattamento tra operatori di sicurezza impegnati nella medesima attività.

Un trattamento non equo umilia i Carabinieri che hanno svolto, con abnegazione ed altissimo senso del dovere, il servizio di ordine pubblico.

La somministrazione del vitto con sacchetto alle Forze di Polizia è prevista in casi specifici quando non è possibile garantire la mensa di servizio o la ristorazione privata.

Il sacchetto viveri, riteniamo, non è più rispondente alle esigenze del personale, non confacente all’evoluzione della società, non adeguato sotto l’aspetto calorico e non rispettoso di eventuali intolleranze alimentari.

Al  personale impiegato in servizio di Ordine Pubblico è consentita la somministrazione di acqua minerale nel limite di un litro pro-capite giornaliero, limitatamente ai periodi necessari all’assolvimento dell’attività di istituto. Tale spettanza giornaliera è elevabile fino a:

– due litri giornalieri pro-capite, in caso di condizioni climatiche di tipo estivo;

– sei litri giornalieri pro-capite, in caso di eccezionali condizioni climatiche di tipo desertico – tropicale.

Le Forze di Polizia impegnate nel servizio di Ordine Pubblico sono state esposte a condizioni climatiche estreme con temperature che hanno raggiunto i 39° gradi, con esposizione a colpi di calore e disidratazione.

Sarebbe stato opportuno un bilanciamento delle Forze e la divisione in due turni del servizio di Ordine Pubblico.

Il SIC ritiene doveroso richiamare alcuni riferimenti giuridici e normativi che, pur tenendo conto della specialità del servizio militare, restano validi o analogamente applicabili:

  • Regolamento (CE) n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari;

 

  • Lgs. 81/2008, in particolare art. 44, da intendersi in via analogica per quanto concerne la tutela del lavoratore in ambienti esterni, non operativi;

 

  • Circolare Ministero della Sanità n. 60/2000, in materia di trasporto e distribuzione pasti nella pubblica amministrazione;

 

  • 3 della Costituzione, per quanto riguarda l’eguaglianza tra cittadini in pari condizioni di servizio;

 

  • 1473, comma 2, del D.Lgs. 66/2010 – Codice dell’Ordinamento Militare, che prevede che il servizio debba svolgersi in condizioni idonee alla tutela della salute e del benessere del personale militare.

 

Resta da accertare, inoltre, se le indicazioni fornite in sede di riunione prefettizia siano state correttamente recepite e attuate a livello locale, oppure se vi siano state distorsioni organizzative nella loro esecuzione.

Alla luce di quanto sopra, il SIC chiede formalmente:

 

  1. Che venga immediatamente accertata la responsabilità della gestione logistica e distributiva che ha portato a tale squilibrio organizzativo;

 

  1. Che venga ristabilita una condizione di equità, dignità e rispetto tra tutto il personale impiegato nei servizi O.P., a prescindere dal Corpo di appartenenza;

 

  1. Che siano adottate misure chiare e uniformi, affinché episodi di simile tenore non abbiano a ripetersi in alcun contesto operativo futuro.

 

In mancanza di riscontro, il SIC attiverà formalmente tutti i canali istituzionali e di vigilanza, ivi comprese le autorità sanitarie locali, gli organi di controllo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché le competenti Commissioni parlamentari.

Confidando nella Vostra consueta sensibilità, si porgono distinti saluti.

Con osservanza,

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Personale autorizzato a vestire abiti civili in servizio. Il SIC scrive al Comandante Generale

Nelle ultime due settimane il SIC, sempre attento al benessere e alle esigenze di servizio dei propri associati e dei Carabinieri tutti,  ha scritto in due riprese al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri in merito ad alcune questioni connesse ai rimborsi spese per l’acquisto di abiti civili.

Nel caso del personale autorizzato, per esigenze di servizio, a vestire abiti civili in maniera permanente, si è evidenziato come i rimborsi attualmente previsti a tale scopo non siano minimamente sufficienti a coprire le spese necessarie.

Per quanto i capitoli di spesa non vengano stabiliti dalla scala gerarchica, una prima risposta al problema potrebbe essere, quantomeno, la distribuzione di quei capi militari che potrebbero agevolare tale situazione, come scarpe, cinta, calzini e pullover.

Nel caso, altresì, del personale non autorizzato permanentemente all’utilizzo dell’abito civile, ma comunque specializzati con Corso ASP Addetto Servizi di Protezione e/o Addetti Scorte, si è evidenziato come questo, sebbene saltuariamente, sia comunque chiamato ad indossare l’abbigliamento civile, dovendosene fare completamente carico.

Si è chiesta una analisi della situazione e l’individuazione di soluzione che vada a compensare in qualche misura gli esborsi sostenuti.

NOTA RELATIVA AL PERSONALE AUTORIZZATO PERMANENTEMENTE

NOTA RELATIVA AL PERSONALE AUTORIZZATO SALTUARIAMENTE

 

Consultazioni referendarie 8-9 giugno 2025 – Necessità di verifiche preventive sull’idoneità logistica dei locali destinati al personale impiegato nella vigilanza fissa ai seggi elettorali.

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore Luongo

ROMA

 

Oggetto: Consultazioni referendarie 8-9 giugno 2025 – Necessità di verifiche preventive sull’idoneità logistica dei locali destinati al personale impiegato nella vigilanza fissa ai seggi elettorali.

 

Egregio Signor Comandante Generale,

in vista delle imminenti consultazioni referendarie previste per i giorni 8 e 9 giugno 2025, che vedranno coinvolti su scala nazionale migliaia di Carabinieri nel servizio di vigilanza fissa presso i seggi elettorali, il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri – ritiene doveroso, in uno spirito costruttivo e preventivo, segnalare l’esigenza di attivare un’attenta e tempestiva verifica sull’idoneità logistica dei locali destinati ad ospitare il personale dell’Arma.

Negli anni precedenti, in numerosi contesti territoriali, si sono registrate situazioni di inadeguatezza strutturale e logistica, con ricadute dirette sul benessere e sulla dignità del personale impiegato, specie nei casi in cui la permanenza presso i seggi si protrae per due o più giorni consecutivi.

Per evitare il ripetersi di tali criticità, si chiede alla S.V. di voler diramare apposite disposizioni alle articolazioni regionali dell’Arma, affinché i Comandanti di Legione e i Comandanti Provinciali procedano, in raccordo con le Prefetture competenti, a una verifica preventiva dell’idoneità degli immobili destinati a ospitare i Militari, con particolare attenzione ai seguenti aspetti minimi e imprescindibili:

 

  • presenza di servizi igienici funzionanti, separati e adeguati in numero;

 

  • disponibilità di acqua calda, docce e locali salubri;

 

  • dotazione di letti, effetti letterecci e spazi per il riposo individuale;

 

  • idoneità delle strutture sotto il profilo igienico-sanitario e della sicurezza;

 

  • qualità e adeguatezza del vitto fornito per tutta la durata del servizio.

 

La partecipazione dei Carabinieri alla sicurezza del processo democratico è, da sempre, simbolo di affidabilità e abnegazione. Tuttavia, proprio per il valore e la delicatezza del compito svolto, è fondamentale che il personale operi in condizioni logistiche dignitose, sostenibili e sicure.

 

Prevenire disservizi, disagi e disattenzioni spesso frutto di superficialità organizzative significa rispettare il lavoro silenzioso ma determinante dei nostri Militari, che con dedizione garantiscono l’ordine pubblico e la regolarità delle operazioni elettorali.

 

Fiduciosi nella Sua consueta attenzione e sensibilità istituzionale, auspichiamo che questa segnalazione preventiva possa contribuire ad assicurare standard operativi coerenti con il rispetto dovuto alle donne e agli uomini dell’Arma.

 

Con osservanza,

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