Segnalazione criticità requisiti anagrafici – Interpellanza per pianificazione degli avvicendamenti degli App/Car presso le Rappresentanze Diplomatiche e gli Uffici Consolari Italiani all’Estero

 

Fluminimaggiore, 12 giugno 2025

 

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

 

 

Oggetto: Segnalazione criticità requisiti anagrafici – Interpellanza per pianificazione degli avvicendamenti degli App/Car presso le Rappresentanze Diplomatiche e gli Uffici Consolari Italiani all’Estero (MAE-Mandato quadriennale) con prot. nr. 014001-2/T-1-1/AC del 28.05.2025.

 

Egregio Signor Comandante Generale,

con il massimo rispetto istituzionale e nella consueta ottica di collaborazione costruttiva, il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri ritiene doveroso sottoporre alla Sua attenzione una criticità rilevata nella recente circolare relativa alla pianificazione degli avvicendamenti presso le Rappresentanze Diplomatiche e gli Uffici Consolari Italiani per l’anno 2026 (prot. n. 014001-27-1-7-2026, pubblicata sul portale Leonardo).

In particolare, al punto 2 della sezione “RUOLO – In sintesi a chi è rivolta”, si prevede che, per l’accesso al bacino “residuale”, i candidati non debbano aver compiuto il 54º anno d’età al 4 maggio 2026, determinando l’automatica esclusione di tutti i militari nati dal 1° gennaio al 4 maggio 1972, pur essendo coetanei di altri colleghi nati nello stesso anno.

Tale criterio, pur non apparendo formalmente discriminatorio, produce un’irragionevole disparità di trattamento su base anagrafica, escludendo militari che, a parità di anno di nascita e spesso di carriera, vengono penalizzati da una soglia fissata su un termine intermedio non giustificato da esigenze funzionali concrete.

In assenza di una motivazione oggettiva e proporzionata, questa previsione potrebbe risultare in contrasto con i principi di imparzialità e buon andamento sanciti dall’articolo 97 della Costituzione. In tal senso, si richiama una consolidata giurisprudenza del TAR e del Consiglio di Stato, secondo cui i limiti anagrafici imposti per l’accesso a incarichi pubblici devono rispondere a criteri di necessità, proporzionalità e ragionevolezza, pena la loro illegittimità.

Alla luce di quanto sopra, il SIC chiede formalmente una revisione del requisito anagrafico, estendendo l’accesso all’interpellanza a tutti i militari che abbiano compiuto il 54° anno d’età entro il 31 dicembre 2026, in linea con una logica inclusiva, meritocratica e aderente ai principi costituzionali e amministrativi.

Siamo convinti che tale rettifica, oltre a garantire maggiore equità e trasparenza, rappresenterebbe un importante segnale di attenzione verso il personale dell’Arma e rafforzerebbe la legittimità delle procedure selettive.

Restiamo a disposizione per ogni utile confronto sul tema, con l’auspicio che la presente venga accolta nell’interesse comune del personale e della funzionalità dell’Istituzione.

Con stima e spirito costruttivo,

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Gestione organici e trasferimenti nazionali (GE.TRA), procedure da rimodulare per il benessere del personale. Lettera al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Fluminimaggiore, 11 giugno 2025

 

Al Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Generale di C.A. Salvatore Luongo

 

 

Oggetto: Gestione organici e trasferimenti nazionali (GE.TRA), procedure da rimodulare per il benessere del personale

 

Egregio Comandante Generale,

il SIC –  Sindacato Indipendente Carabinieri, spinto da un profondo senso di responsabilità verso il personale che ogni giorno si impegna con dedizione e professionalità, ritiene urgente ed improcrastinabile sottoporre alla Sua attenzione le seguenti criticità in materia di mobilità del personale che incidono  negativamente sulle condizioni di vita e di lavoro dei Carabinieri.

  1. Criticità nel sistema nazionale di gestione dei trasferimenti (GE.TRA)

Il sistema attuale dei trasferimenti, che riguarda gli spostamenti su tutto il territorio nazionale, continua a generare gravi disagi per i colleghi e le loro famiglie.

La tempistica spesso non rispettata e la mancanza di comunicazioni chiare e tempestive hanno inevitabili ripercussioni  sulla vita familiare dei Carabinieri che hanno chiesto di essere mobilitati.

Tra queste è appena il caso di ricordare le criticità che emergono in caso iscrizione scolastica dei figli e quelle connesse al cambio di residenza ed inserimento dei familiari nel nuovo contesto abitativo.

Questi aspetti devono essere tutelati ed i Carabinieri ed i loro familiari devono essere supportati e messi in condizione di potere pianificare, con congruo anticipo, le proprie esigenze di vita.

I ritardi nelle comunicazioni e l’assenza di un preventivo confronto con il personale interessato, creano disagi rilevanti sul piano economico e, soprattutto, sulle dinamiche sociali e relazionali  intrafamiliari dei Militari che hanno chiesto il trasferimento in altra Regione, minandone la serenità.

Il SIC, facendosi latore delle doglianze manifestate dai propri Associati, chiede il Suo intervento perché le attuali procedure sulla mobilità del personale in ambito nazionale siano improntate alla trasparenza e alla tempestività, riconoscendo il diritto fondamentale di ogni Carabiniere di potere condurre una vita familiare in un clima di serenità, in particolare in un momento in cui il Militare ed i suoi familiari devono riorganizzare la propria esistenza, riducendo al minimo i disagi che ogni trasferimento produce.

 

  1. Criticità relativa alla carenza organica con ricadute negative sui turni di servizio

La persistente carenza degli organici a livello nazionale grava in modo insostenibile sul personale che si trova a svolgere turni di lavoro  superiori anche alle 10 ore consecutive, in contesti operativi emergenziali, a causa della dilagante ed irrefrenabile criminalità.

Estenuanti turni di lavoro che non consentono di garantire i necessari tempi di recupero.

Questa situazione mette a rischio non solo la salute fisica e psichica dei Carabinieri, ma anche la qualità del servizio reso ai cittadini.

Il SIC riconosce e apprezza l’attenzione che Lei ed i vertici dell’Arma state dedicando a questi temi, in particolare alla creazione di una nuova cultura organizzativa che valorizzi la professionalità e la dignità del personale.

Tuttavia, ribadiamo con forza la necessità di interventi concreti e immediati per garantire il corretto ripianamento degli organici e la tutela della salute psicofisica dei Carabinieri.

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri conferma la propria disponibilità al confronto e alla collaborazione per individuare soluzioni efficaci che mettano al centro il benessere, la dignità e la sicurezza di tutti i Colleghi.

 

Con incondizionata stima,

 

 

Trasferimenti Ufficiali, richiesta di intervento su criticità strutturali e disparità operative. Lettera al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Fluminimaggiore, 9 giugno 2025

Al Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Generale di C.A. Salvatore Luongo

 

 

OGGETTO: Trasferimenti Ufficiali – Richiesta di intervento su criticità strutturali e disparità operative.

 

Signor Comandante Generale,

 

il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri, nell’esercizio delle sue funzioni di rappresentanza e tutela del personale dell’Arma, intende portare alla Sua attenzione una criticità strutturale che da anni incide negativamente sul benessere, la serenità e la motivazione degli Ufficiali: la gestione opaca, disomogenea e talvolta discriminatoria dei trasferimenti.

L’attuale sistema di movimentazione degli Ufficiali appare, agli occhi di chi lo subisce, privo di logiche trasparenti, di criteri oggettivi e di una reale pianificazione. Ogni anno, gli Ufficiali sono chiamati a redigere un promemoria informativo, ma nella quasi totalità dei casi tale documento non produce alcun effetto concreto, tanto da essere percepito come inutile atto formale.

Accade così che alcuni Ufficiali vengano trasferiti ogni anno o ogni due, senza possibilità di radicamento familiare, mentre altri, pur avendo da tempo chiesto un cambio di sede, restano immobilizzati per anni, in assenza di risposte chiare.

La circolare che stabilisce la permanenza massima quinquennale viene di fatto vanificata dal ricorso sistematico alla formula “salvo esigenze di servizio”, diventata ormai un’eccezione che conferma l’arbitrarietà.

A questo si aggiunge un altro elemento discriminatorio: la disparità di trattamento tra ruoli ufficiali. Gli Ufficiali RSE, ad esempio, continuano a essere esclusi (quasi “discriminati“) da determinati incarichi “prestigiosi” , benché abbiano gli stessi doveri e le stesse responsabilità dei colleghi dell’RN.

Il tutto senza alcuna base normativa, ma solo per logiche interne (probabilmente governate da circolari interne sconosciute agli Ufficiali stessi) o prassi consolidate o scelte mai formalizzate.

Un trattamento che non può più essere tollerato.

Il SIC chiede pertanto di valutare:

  1. L’istituzione di una procedura scritta, trasparente e consultabile per la gestione dei trasferimenti, ispirata ai criteri di equità, programmazione e merito.

 

  1. Il rispetto del promemoria informativo annuale, inteso come reale strumento di dialogo e non come formalità.

 

  1. L’introduzione di una rotazione regolare, motivata e coerente, che consenta pari opportunità e mobilità a tutti gli Ufficiali.

 

  1. La definizione rigorosa del concetto di “esigenze di servizio”, oggi utilizzato in modo eccessivamente elastico.

 

  1. L’affermazione del principio di parità tra tutti i ruoli ufficiali, affinché ogni Ufficiale, nei limiti del proprio grado e competenza, possa accedere agli stessi incarichi.

 

Signor Comandante Generale, è nostro dovere ricordare che senza giustizia interna non può esistere autorevolezza esterna.

Un Ufficiale è prima di tutto una persona, un padre, una madre, un servitore dello Stato che chiede solo rispetto, coerenza e dignità.

L’Arma dei Carabinieri è e deve restare faro di legalità: verso l’esterno, ma anche verso l’interno.

Il Sindacato Indipendente Carabinieri – SIC, continuerà con fermezza e spirito costruttivo a battersi per un sistema più giusto, trasparente e realmente meritocratico.

In coerenza con i limiti e le prerogative riconosciuti dalla Legge n. 46/2022, il SIC propone l’attivazione di un tavolo tecnico consultivo tra le APCSM iscritte all’albo ministeriale, finalizzato a:

  • formulare osservazioni e proposte di carattere generale sui principi di trasparenza, rotazione e criteri oggettivi nella gestione dei trasferimenti degli Ufficiali;

 

  • valutare l’impatto delle prassi attuali sulla qualità della vita e sul benessere personale e familiare del personale dirigente;

 

  • contribuire alla definizione di una cornice normativa condivisa, rispettosa della disciplina vigente e funzionale alla valorizzazione delle competenze interne.

 

Il Sindacato Indipendente Carabinieri si dichiara fin d’ora disponibile a partecipare con spirito leale e costruttivo, offrendo il contributo professionale dei propri iscritti e dirigenti.

 

Con osservanza,

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Rally di Sardegna, trattamento discriminatorio e criticità logistiche nei servizi O.P. ai danni dei militari dell’Arma dei Carabinieri. Il SIC scrive al Ministro della Difesa

 

Fluminimaggiore, 9 giugno 2025

 

Al Signor Ministro della Difesa

On. Guido Crosetto

e p.c.

Al Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Generale di C.A. Salvatore Luongo

 

Oggetto: Rally di Sardegna – Trattamento discriminatorio e criticità logistiche nei servizi O.P. ai danni dei militari dell’Arma dei Carabinieri

 

Signor Ministro,

con deferente senso di responsabilità istituzionale, siamo chiamati a riferire su un episodio che, per la sua gravità, impone una riflessione urgente e un intervento risolutivo ai massimi livelli.

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri  ha ricevuto segnalazioni documentate riguardo a un trattamento logisticamente e umanamente inaccettabile, riservato ai militari dell’Arma dei Carabinieri impiegati nei servizi di ordine pubblico in occasione del Rally di Sardegna, svoltosi dal 05 al 08 Giugno 2025.

I Carabinieri impiegati nei servizi di ordine pubblico per tale evento, provenienti da Comandi ubicati in diversi Comuni della Sardegna, hanno dovuto affrontare orari estenuanti di lavoro, della durata anche di 15 ore consecutive.

Ai  Militari impegnati nel servizio di Ordine Pubblico  è stato fornito un sacchetto viveri (si vedano le immagini allegate) privo di qualsiasi tracciabilità, con  all’interno due panini, un frutto, un dolcetto ed una bottiglia di acqua della capacità di 1 litro. Alimenti parzialmente confezionati e trasportati in condizioni igienico-sanitarie non idonee.

Tutto ciò, tra l’altro, in potenziale violazione di norme igienico-sanitarie e con totale assenza di attenzione verso intolleranze alimentari o specifiche esigenze nutrizionali del personale.

Tale situazione risulta ancor più grave alla luce del fatto che, secondo informazioni raccolte, altre Forze impiegate nello stesso dispositivo (Polizia di Stato e Guardia di Finanza) hanno fruito di pasti completi presso strutture ristorative convenzionate,  generando così una disparità oggettiva di trattamento tra operatori di sicurezza impegnati nella medesima attività.

Un trattamento non equo umilia i Carabinieri che hanno svolto, con abnegazione ed altissimo senso del dovere, il servizio di ordine pubblico.

La somministrazione del vitto con sacchetto alle Forze di Polizia è prevista in casi specifici quando non è possibile garantire la mensa di servizio o la ristorazione privata.

Il sacchetto viveri, riteniamo, non è più rispondente alle esigenze del personale, non confacente all’evoluzione della società, non adeguato sotto l’aspetto calorico e non rispettoso di eventuali intolleranze alimentari.

Al  personale impiegato in servizio di Ordine Pubblico è consentita la somministrazione di acqua minerale nel limite di un litro pro-capite giornaliero, limitatamente ai periodi necessari all’assolvimento dell’attività di istituto. Tale spettanza giornaliera è elevabile fino a:

– due litri giornalieri pro-capite, in caso di condizioni climatiche di tipo estivo;

– sei litri giornalieri pro-capite, in caso di eccezionali condizioni climatiche di tipo desertico – tropicale.

Le Forze di Polizia impegnate nel servizio di Ordine Pubblico sono state esposte a condizioni climatiche estreme con temperature che hanno raggiunto i 39° gradi, con esposizione a colpi di calore e disidratazione.

Sarebbe stato opportuno un bilanciamento delle Forze e la divisione in due turni del servizio di Ordine Pubblico.

Il SIC ritiene doveroso richiamare alcuni riferimenti giuridici e normativi che, pur tenendo conto della specialità del servizio militare, restano validi o analogamente applicabili:

  • Regolamento (CE) n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari;

 

  • Lgs. 81/2008, in particolare art. 44, da intendersi in via analogica per quanto concerne la tutela del lavoratore in ambienti esterni, non operativi;

 

  • Circolare Ministero della Sanità n. 60/2000, in materia di trasporto e distribuzione pasti nella pubblica amministrazione;

 

  • 3 della Costituzione, per quanto riguarda l’eguaglianza tra cittadini in pari condizioni di servizio;

 

  • 1473, comma 2, del D.Lgs. 66/2010 – Codice dell’Ordinamento Militare, che prevede che il servizio debba svolgersi in condizioni idonee alla tutela della salute e del benessere del personale militare.

 

Resta da accertare, inoltre, se le indicazioni fornite in sede di riunione prefettizia siano state correttamente recepite e attuate a livello locale, oppure se vi siano state distorsioni organizzative nella loro esecuzione.

Alla luce di quanto sopra, il SIC chiede formalmente:

 

  1. Che venga immediatamente accertata la responsabilità della gestione logistica e distributiva che ha portato a tale squilibrio organizzativo;

 

  1. Che venga ristabilita una condizione di equità, dignità e rispetto tra tutto il personale impiegato nei servizi O.P., a prescindere dal Corpo di appartenenza;

 

  1. Che siano adottate misure chiare e uniformi, affinché episodi di simile tenore non abbiano a ripetersi in alcun contesto operativo futuro.

 

In mancanza di riscontro, il SIC attiverà formalmente tutti i canali istituzionali e di vigilanza, ivi comprese le autorità sanitarie locali, gli organi di controllo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché le competenti Commissioni parlamentari.

Confidando nella Vostra consueta sensibilità, si porgono distinti saluti.

Con osservanza,

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Personale autorizzato a vestire abiti civili in servizio. Il SIC scrive al Comandante Generale

Nelle ultime due settimane il SIC, sempre attento al benessere e alle esigenze di servizio dei propri associati e dei Carabinieri tutti,  ha scritto in due riprese al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri in merito ad alcune questioni connesse ai rimborsi spese per l’acquisto di abiti civili.

Nel caso del personale autorizzato, per esigenze di servizio, a vestire abiti civili in maniera permanente, si è evidenziato come i rimborsi attualmente previsti a tale scopo non siano minimamente sufficienti a coprire le spese necessarie.

Per quanto i capitoli di spesa non vengano stabiliti dalla scala gerarchica, una prima risposta al problema potrebbe essere, quantomeno, la distribuzione di quei capi militari che potrebbero agevolare tale situazione, come scarpe, cinta, calzini e pullover.

Nel caso, altresì, del personale non autorizzato permanentemente all’utilizzo dell’abito civile, ma comunque specializzati con Corso ASP Addetto Servizi di Protezione e/o Addetti Scorte, si è evidenziato come questo, sebbene saltuariamente, sia comunque chiamato ad indossare l’abbigliamento civile, dovendosene fare completamente carico.

Si è chiesta una analisi della situazione e l’individuazione di soluzione che vada a compensare in qualche misura gli esborsi sostenuti.

NOTA RELATIVA AL PERSONALE AUTORIZZATO PERMANENTEMENTE

NOTA RELATIVA AL PERSONALE AUTORIZZATO SALTUARIAMENTE

 

Consultazioni referendarie 8-9 giugno 2025 – Necessità di verifiche preventive sull’idoneità logistica dei locali destinati al personale impiegato nella vigilanza fissa ai seggi elettorali.

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore Luongo

ROMA

 

Oggetto: Consultazioni referendarie 8-9 giugno 2025 – Necessità di verifiche preventive sull’idoneità logistica dei locali destinati al personale impiegato nella vigilanza fissa ai seggi elettorali.

 

Egregio Signor Comandante Generale,

in vista delle imminenti consultazioni referendarie previste per i giorni 8 e 9 giugno 2025, che vedranno coinvolti su scala nazionale migliaia di Carabinieri nel servizio di vigilanza fissa presso i seggi elettorali, il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri – ritiene doveroso, in uno spirito costruttivo e preventivo, segnalare l’esigenza di attivare un’attenta e tempestiva verifica sull’idoneità logistica dei locali destinati ad ospitare il personale dell’Arma.

Negli anni precedenti, in numerosi contesti territoriali, si sono registrate situazioni di inadeguatezza strutturale e logistica, con ricadute dirette sul benessere e sulla dignità del personale impiegato, specie nei casi in cui la permanenza presso i seggi si protrae per due o più giorni consecutivi.

Per evitare il ripetersi di tali criticità, si chiede alla S.V. di voler diramare apposite disposizioni alle articolazioni regionali dell’Arma, affinché i Comandanti di Legione e i Comandanti Provinciali procedano, in raccordo con le Prefetture competenti, a una verifica preventiva dell’idoneità degli immobili destinati a ospitare i Militari, con particolare attenzione ai seguenti aspetti minimi e imprescindibili:

 

  • presenza di servizi igienici funzionanti, separati e adeguati in numero;

 

  • disponibilità di acqua calda, docce e locali salubri;

 

  • dotazione di letti, effetti letterecci e spazi per il riposo individuale;

 

  • idoneità delle strutture sotto il profilo igienico-sanitario e della sicurezza;

 

  • qualità e adeguatezza del vitto fornito per tutta la durata del servizio.

 

La partecipazione dei Carabinieri alla sicurezza del processo democratico è, da sempre, simbolo di affidabilità e abnegazione. Tuttavia, proprio per il valore e la delicatezza del compito svolto, è fondamentale che il personale operi in condizioni logistiche dignitose, sostenibili e sicure.

 

Prevenire disservizi, disagi e disattenzioni spesso frutto di superficialità organizzative significa rispettare il lavoro silenzioso ma determinante dei nostri Militari, che con dedizione garantiscono l’ordine pubblico e la regolarità delle operazioni elettorali.

 

Fiduciosi nella Sua consueta attenzione e sensibilità istituzionale, auspichiamo che questa segnalazione preventiva possa contribuire ad assicurare standard operativi coerenti con il rispetto dovuto alle donne e agli uomini dell’Arma.

 

Con osservanza,

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Caserme Salvo D’Acquisto e Talamo, sospesi i servizi di bar e pizzeria. Il SIC monitora la situazione e chiede trasparenza.

Fluminimaggiore, 28 maggio 2025

 AL SIGNOR COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Generale di Corpo d’Armata Salvatore LUONGO

 

 

OGGETTO: Caserme “Salvo D’Acquisto” e “Talamo”, sospesi i servizi di bar e pizzeria.Il SIC monitora la situazione e chiede immediata trasparenza

Spettabile Signor Comandante Generale,

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri – è stato informato della sospensione dei servizi di bar e pizzeria presso la Caserma “Salvo D’Acquisto” di Roma Tor di Quinto e la Caserma “Talamo” di Ponte Salario, sedi strategiche che ospitano importanti reparti operativi dell’Arma, tra cui il ROS, la Scuola di perfezionamento al tiro e il Comando delle Unità Mobili e Specializzate Carabinieri Palidoro.

In attesa di raccogliere ulteriori dettagli e riscontri ufficiali, il SIC esprime forte preoccupazione per un disservizio già in atto che crea non pochi problemi a numerosi Carabinieri, minando il benessere collettivo del personale impiegato.

Il benessere organizzativo non è un orpello, ma parte integrante dell’efficienza operativa. Chi presta servizio in contesti di alta intensità professionale ha il diritto di trovare condizioni adeguate anche sotto il profilo logistico e ricreativo.

Il SIC chiede massima trasparenza sull’accaduto e si riserva di intervenire con forza nelle sedi competenti, qualora emergano responsabilità evitabili o scarsa attenzione verso la quotidianità dei Reparti.

Il rispetto per i Carabinieri si misura anche nella qualità dei servizi che gli vengono garantiti.

Con osservanza,

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Segnalazione turni di servizio eccedenti le 6 ore del Militare di servizio alla Caserma nei Comandi Provinciali e di Compagnia. Richiesta di intervento urgente

Fluminimaggiore, 8 maggio 2025

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Gen. C.A. Salvatore LUONGO
ROMA

Oggetto: Segnalazione turni di servizio eccedenti le 6 ore del Militare di servizio alla Caserma nei Comandi Provinciali e di Compagnia. Richiesta di intervento urgente.

Nell’ottica di migliorare le condizioni lavorative dei nostri Associati segnaliamo a Lei, sig. Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen. C.A. Salvatore LUONGO, una grave e sistematica violazione delle disposizioni contrattuali vigenti in materia di orario di servizio presso i Comandi Provinciali e Compagnie dislocati nelle Regioni Sicilia Calabria, Puglia, Basilicata e Campania.

Sono pervenute alla nostra Organizzazione sindacale numerose segnalazioni inerenti gli orari di lavoro imposti ai Militari di servizio presso diverse Stazioni capoluogo dei Comandi Provinciali e di Compagnia dislocati nelle summenzionate Regioni.

Parliamo di turni di servizio giornalieri della durata di 8 ore consecutive, in palese contrasto con quanto previsto dall’art. 54 del D.P.R. 18 giugno 2002, n. 164 e dalle disposizioni contenute nell’Accordo Nazionale Quadro del 2009, che stabiliscono un orario settimanale pari a 36 ore, con articolazione ordinaria in turni di 6 ore.

Comprendiamo le difficoltà operative legate alla cronica carenza di organico, tuttavia riteniamo inaccettabile che tale situazione venga compensata imponendo un carico eccessivo ai Militari in servizio, con gravi ricadute sul benessere psicofisico degli stessi e, di conseguenza, sull’efficacia complessiva del dispositivo di sicurezza territoriale.

Una criticità che ha assunto carattere di esigenza permanente e non occasionale per fronteggiare imprevedibili esigenze di servizio legate a malattie o assenze legittime.

Tre uomini che devono presidiare le Caserme nell’arco delle 24 ore, senza possibilità alcuna di fruire dei necessari intervalli temporali per il completo recupero delle energie psicofisiche.

Il protrarsi di tali condizioni, peraltro non dettate da improcrastinabili ed indifferibili esigenze di servizio, configura non solo una violazione delle norme contrattuali, ma costituisce un potenziale fattore di rischio per la salute del personale e una compressione inammissibile dei diritti lavorativi riconosciuti.

Questi Militari vedono il prolungamento dell’orario di servizio quale militare addetto alla caserma ha riflessi sulla vita privata degli stessi poiché si riduce il tempo da dedicare ai familiari e alle attività private.

Per queste ragioni, il SIC chiede un Suo autorevole intervento affinché:
1. venga preliminarmente disposta una verifica sulla corretta applicazione dell’orario di lavoro dei Militari di servizio alla Caserma nelle Stazioni Capoluogo presenti in seno ai Comandi Provinciali e di Compagnia, dislocati nelle Regioni Sicilia Calabria, Puglia, Basilicata e Campania;
2. vengano impartite disposizioni, non soggette a libera interpretazione, affinché l’articolazione dell’orario di servizio dei Militari di servizio alla Caserma nelle Stazioni Capoluogo sia aderente a quanto previsto dal vigente quadro normativo, evitando ogni sistematico abuso;
3. venga istituito un tavolo tecnico permanente con la Rappresentanza sindacale per monitorare e affrontare in maniera costruttiva le criticità organizzative derivanti dalla carenza di personale.

Il presente documento vuole essere un invito alla riflessione per tutte le Legioni dell’Arma, affinché si eviti che simili prassi vengano replicate in altri territori.

Confidando nella sensibilità e nella prontezza d’azione che da sempre contraddistinguono l’operato della S.V., porgiamo distinti saluti.

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Verso una governance moderna delle carriere. Osservazioni intorno la recente disposizione sul prolungamento del periodo di permanenza dei Comandanti di Stazione – Lettera al Comandante Generale

Fluminimaggiore, 27 aprile 2025

 

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Salvatore LUONGO

ROMA

 

Oggetto: Verso una governance moderna delle carriere. Osservazioni intorno la recente disposizione sul prolungamento del periodo di permanenza dei Comandanti di Stazione.

 

Signor Comandante Generale,

con spirito di leale e fattiva collaborazione, il SIC ritiene doveroso, nel rispetto dei propri Associati, sottoporLe le seguenti osservazioni.

È stata diramata recentemente una disposizione a Sua firma inerente il periodo di permanenza dei Comandanti di Stazione.

La novità preannunciata a gran voce dagli ex coceristi, che pubblicizzavano l’abolizione di questo Istituto, si rivela alla fine deludente, in quanto, nel documento, si parla solo di un prolungamento della permanenza e non della sua abolizione.

Il SIC ritiene che debba essere abrogata ogni disposizione inerente al periodo di permanenza dei Comandanti di Stazione e, allo stesso tempo, chiede che venga concessa ampia facoltà di azione ai Comandanti di Legione di valutare, caso per caso, la permanenza, basandosi sulla meritocrazia e sull’assenza di situazioni a incompatibilità ambientale che possano arrecare nocumento al prestigio dell’Istituzione.

Il conferimento degli incarichi di comando deve fondarsi su criteri meritocratici chiari e misurabili quali:

–         preparazione professionale;

–         capacità di leadership situazionale;

–         competenze gestionali e abilità di governance.

 

La mera anzianità di servizio non può più essere il parametro prevalente.

Persistono, purtroppo, dinamiche di carriera che limitano l’emersione di giovani Ispettori talentuosi e professionalmente preparati e che ostacolano il pieno sviluppo di una cultura meritocratica.

La funzione di Comandante di Stazione richiede non solo solide basi tecnico-operative ma anche capacità gestionali che favoriscono la coesione del personale.

Un Comandante professionalmente preparato può meglio interpretare i nuovi bisogni di sicurezza della comunità a lui affidata.

Pertanto, il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri – chiede l’adozione di una politica di valorizzazione professionale più strutturata, che preveda:

–         programmi sistematici di aggiornamento continuo;

–         percorsi formativi certificati;

–         orientamenti per la leadership territoriale;

–         criteri di selezione trasparenti basati su performance, competenze e risultati operativi conseguiti;

–         premialità per l’innovazione gestionale e l’adattabilità operativa.

Investire sui giovani, incentivare la formazione permanente e costruire percorsi di carriera realmente basati sul merito significa assicurare all’Arma dei Carabinieri un futuro solido, credibile e sempre più autorevole nel panorama istituzionale nazionale e internazionale.

Il futuro si costruisce oggi.

La professionalità si conquista con la formazione.

La leadership si legittima con il merito.

Con profonda stima,

 

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Utilizzo improprio delle caselle di posta elettronica funzionale a scopo di attività sindacale. Richiesta di intervento urgente

Fluminimaggiore, 11 aprile 2025

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Gen. C.A. Salvatore LUONGO

 

 

Oggetto: Utilizzo improprio delle caselle di posta elettronica funzionale a scopo di attività sindacale. Richiesta di intervento urgente.

 

 

Illustrissimo Signor Comandante Generale,

sulla base  dei principi costituzionali di democrazia, trasparenza e neutralità, le sigle firmatarie di questa nota  segnalano alla S.V. la seguente criticità che si registra periodicamente.

Da tempo constatiamo che alcune APCSM, al solo scopo di promuovere e veicolare le proprie attività sindacali, utilizzano le caselle di posta elettronica funzionale.

È noto che la casella di posta elettronica funzionale è istituita per:

  • lo scambio di comunicazioni ufficiali, cioè per atti formalmente validi sotto il profilo giuridico-amministrativo che richiedono la relativa formale protocollazione. Si tratta delle caselle postali, certificate e non, associate alle  Aree Organizzative Omogenee, impiegate nell’ambito dei sistemi di  protocollo informatico e pubblicate nell’Indice delle Pubbliche  Amministrazioni (http://www.indicepa.gov.it).
  • le esigenze specifiche della funzione collegata al servizio.

Di recente, l’Ufficio Rapporti Sindacali del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri è intervenuto per sensibilizzare le APCSM ad un corretto utilizzo delle caselle di posta elettronica attivate presso i Comandi delle linee Territoriale, Addestrativa, Mobile e Speciale, evitando l’inoltro di materiale pubblicitario e propagandistico che non sia strettamente correlato a prioritarie esigenze di tutela e di salvaguardia della salute e del benessere dei Carabinieri.

Il persistente inoltro di materiale pubblicitario e propagandistico da parte di qualche APCSM nelle caselle di posta elettronica dei Comandi costituisce aggravio per chi è  chiamato alla  trattazione della corrispondenza digitalizzata.

È doveroso rappresentare che  le restanti  APCSM hanno aderito all’invito formulato di non inoltrare materiale pubblicitario o propagandistico a mezzo posta elettronica.

Allo stato, non esiste una specifica norma che vieti l’inoltro di comunicati sindacali nelle caselle di posta elettronica.

Esistono, comunque, principi di correttezza e di buon costume che devono assolutamente appartenere ad un Carabiniere.

Il rispetto delle regole costituisce l’elemento fondamentale della Compagine Militare.

Comportamenti irrispettosi delle regole o delle disposizioni impartite devono essere stigmatizzati perché tendono a delegittimare l’autorevolezza di un Comandante.

Vogliamo escludere che possa esistere un tacito consenso  che favorisca le APCSM che non hanno voluto accogliere l’invito formulato dal Comandante dell’Ufficio Rapporti Sindacali.

Un trattamento non perequativo potrebbe ingenerare diffusi commenti pregiudizievoli per l’Istituzione che verrebbe, inevitabilmente, accusata di trattamenti di favoritismo.

Per scongiurare il pericolo di strumentalizzazioni sul piano relazionale e comunicativo, il Comando Generale ha istituito all’interno dell’area Intranet –  Portale Leonardo Una apposita area riservata alle APCSM  con una sezione dedicata  con i vari siti internet delle APCSM. Sezione in cui ogni APCSM può promuovere le proprie attività.

Signor Comandante Generale, le sigle scriventi, fin dalla loro costituzione, hanno adottato una corretta cultura sindacale, basata sul rispetto rigoroso delle regole, volto a far conoscere, in piena trasparenza, i diritti sindacali dei propri Associati, i servizi e le opportunità offerte, prediligendo un leale confronto con l’Amministrazione.

Per questi motivi, Signor Comandante Generale chiediamo a Lei un Suo risolutivo ed immediato intervento perché vengano garantite eque condizioni di trattamento.

Un deferente saluto.

 

Il Segretario Generale del SIULM Carabinieri
Giuseppe Rifino

Il Segretario Generale del SIC
Luigi Pettineo

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