Il SIC ricorda l’eroico gesto del maresciallo Giuseppe Giangrande a tutela delle libere istituzioni

Roma 28 aprile 2013. Alle 11.40, Giuseppe Giangrande, oggi Maresciallo dei Carabinieri, era di scorta durante l’insediamento del governo Letta allorquando fu colpito da un proiettile sparato da Luigi Preiti, poi condannato in Cassazione a 16 anni di reclusione per tentato omicidio.
Il coma, la lunga riabilitazione e l’infausta sentenza: il proiettile aveva colpito la colonna vertebrale lesionando il midollo.
Dal quel giorno, non ancora cinquantenne, il Maresciallo Giangrande è tetraplegico, completamente dipendente da altri.
A seguito del tragico evento, il Maresciallo Giuseppe Giangrande è stato insignito della Medaglia d’oro al valor Civile con la seguente motivazione: “Addetto a Battaglione Mobile, nel corso di servizio di ordine pubblico nei pressi di importante sede istituzionale, tentava, per scongiurare i rischi all’incolumità di numerose persone, di porre in essere una reazione ad efferata e improvvisa azione di fuoco, venendo gravemente ferito da un proiettile esploso da breve distanza, evidenziando grande coraggio ed altissimo senso del dovere”.

Il SIC-Sindacato Indipendente Carabinieri rivolge al Maresciallo Giuseppe Giangrande un deferente saluto ed un sentito ringraziamento per avere salvato diverse vite umane, proteggendole con il proprio corpo.

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