Giarre (CT), Carabiniere ferito alla testa da un colpo di pistola esploso da una persona sottoposta agli arresti domiciliari. La solidarietà del SIC al nostro collega

Notte da far west a Giarre (CT).
In un bar del centro abitato, dopo un’accesa discussione con il titolare del locale, una persona, già sottoposta agli arresti domiciliari si allontanava, minacciando di ritornare con una pistola.

Il proprietario del locale ha immediatamente richiesto l’intervento dei Carabinieri del NORM-Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Giarre, per denunciare l’accaduto.

Mentre i Carabinieri acquisivano la denuncia, il pregiudicato è ritornato davanti al locale, esplodendo una decina di colpi di pistola contro le vetrate.

Uno dei colpi esplosi colpiva alla testa uno dei due Carabinieri intervenuti.

Il pregiudicato si dileguava ma veniva braccato e sottoposto a fermo di indiziato delitto e messo a disposizione dell’A.G.

Il Carabiniere ferito, in maniera miracolosamente non troppo grave, è stato trasportato presso il nosocomio di Giarre per le necessarie cure.

Questo ennesimo efferato atto di violenza, operato con armi da fuoco, rende improcrastinabile la revisione dell’attuale sistema giudiziario per evitare la reiterazione di reati che espongono a grave pericolo l’incolumità pubblica e che destabilizzano la serenità nelle città italiane.

Il Sindacato Indipendente Carabinieri esprime vicinanza ai colleghi intervenuti e al Collega ferito augura una pronta guarigione.

Fluminimaggiore, 31 agosto 2024

SCARICA QUESTO COMUNICATO IN PDF

Continua il ciclo di assemblee del SIC. Confronto, Trasparenza e Disponibilità per non far sentire i carabinieri mai da soli.

Come sancito dalla legge 46 28 aprile 2022 il SIC, in modo capillare ed efficace, continua con le attività Assembleari in tutto il territorio della Sardegna.

Nei giorni 21, 22, 27 e 28 agosto 2024 si sono svolte le assemblee sindacali presso le Compagnie Carabinieri di Siniscola (NU), Lanusei (NU), Ghilarza (OR) e Mogoro (OR).

Con cristallina lealtà e piena disponibilità, i Segretari Regionali ed i Segretari Provinciali si sono confrontati con i Colleghi di Siniscola, Lanusei, Ghilarza e Mogoro per raccoglierne ogni criticità e necessità.

I quesiti non sono mancati.

Sono state fornite, a cura della Segreteria Regionale del SIC, esaustive risposte.

Nel corso delle Assemblee sono stati trattati specifici argomenti, tra cui l’assistenza e la tutela disciplinare e legale, l’assistenza ed il supporto Psicologico con riferimento anche al fenomeno suicidiario.

Tematiche di interesse prioritario afferenti alle condizioni lavorative del Carabiniere.

La progettualità e la circolarità informativa del SIC, aperta a tutti attraverso i nostri canali social, è stata particolarmente apprezzata.

L’incontro con i Colleghi è stato estremamente proficuo perché ha consentito di acquisire le problematiche afferenti il benessere e le condizioni lavorative direttamente da chi opera nel territorio.

Sono stati illustrati i numerosi servizi che la nostra Organizzazione sindacale offre ai propri Associati, tra cui la consulenza h24 rivolta agli iscritti.

Apprezzati gli interventi dei Segretari Regionali Leonardo PINTUS, Michele TANGIANU e Alessandro SAVI, dei Segretari Provinciali Marco SADERIS, Alessandro CORVEDDU ed Eugenio PICASSO.

Il Sindacato Indipendente Carabinieri continuerà le attività assembleari in Sardegna anche nel mese di settembre.

Da sempre il nostro obiettivo è mettere in primo piano le risorse umane che quotidianamente operano e affrontano, nella vita privata e professionale, numerose difficoltà.

Acquisiamo le criticità, cercando un leale e costruttivo confronto con i Carabinieri per la risoluzione tempestiva delle problematiche.

Un particolare ringraziamento al sig. Comandante della Legione Carabinieri Sardegna Ge.B. Stefano IASSON e al Capo di Stato Maggiore Col. Saverio CEGLIE per la disponibilità.

Vogliamo esprimere, altresì, sincera gratitudine ai Comandanti delle Compagnie di Siniscola, Lanusei, Mogoro e Ghilarza, Cap. Marco CALÒ, Cap. Marco MASTROVITO, Magg. Enrico CONCAS e Cap. Nico LAMACCHIA, per la calorosa accoglienza riservata e apertura al confronto.

Personale specializzato “ADDETTI AI SERVIZI DI PROTEZIONE” – Perplessità e considerazioni

Fluminimaggiore, 23 agosto 2024

AL SIG. COMANDANTE GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Gen. C.A. Teo Luzi

Oggetto: Personale specializzato “ADDETTI AI SERVIZI DI PROTEZIONE” – Perplessità e considerazioni.

Nell’ottica di fornire una leale e fattiva collaborazione e nell’esclusivo interesse di tutelare il benessere dei propri Associati, chiediamo che siano valutate favorevolmente le proposte a seguito rappresentate.

Per l’assolvimento dei delicati servizi di protezione, l’Arma dei Carabinieri ha impiegato, per la tutela e scorta a personalità, i Militari che prestano servizio nelle Aliquote/Nuclei Radiomobili e nei Nuclei Investigativi di Comando Provinciale, con profilo di impiego a “duplice incarico”.

Tanti giovani Carabinieri, appartenenti soprattutto al ruolo Ispettori hanno scelto di svolgere servizio nei “Reparti Speciali”, con evidenti ripercussioni negative per gli organici delle Stazioni e dei Nuclei/Aliquote Radiomobili, su cui grava l’oneroso compito di svolgere l’attività di controllo del territorio e in particolare il pronto intervento.

Negli ultimi avvicendamenti del personale Appuntati/Carabinieri presso le rappresentanze diplomatiche all’estero per l’anno 2023, numerosi Militari delle Aliquote/Nuclei Radiomobili, già in possesso della specializzazione per i servizi di Tutela e Protezione, sono stati inviati all’estero con ulteriore contrazione degli organici dell’Arma territoriale.

Questa ulteriore contrazione degli organici delle Aliquote/Nuclei Radiomobili ha evidenti ripercussioni sul controllo del territorio nazionale.

La copertura dei servizi di pronto intervento e del controllo del territorio viene devoluta sempre più spesso alle Stazioni Carabinieri, anch’esse già in forte carenza di personale e non adeguatamente equipaggiate.

Il duplice incarico genera malessere nei Militari che sono costretti a svolgere il servizio di pronto intervento e, nella stagione estiva o nei periodici di festività natalizie e pasquali, anche il servizio di tutela e scorta.

La scelta di impiegare personale non in possesso di specifica abilitazione, rende ancora più difficoltoso e rischioso il servizio di tutela e scorta.

L’impiego di personale non specializzato si registra particolarmente nel corso della stagione estiva.

È auspicabile l’intervento di alcune varianti sulle modalità di selezione dei candidati e segnatamente sui requisiti da possedere per il successivo impiego nella specializzazione come, peraltro, indicati nella Pubblicazione N-28 “Norme per l’addestramento ai Servizi di Protezione”.

Per incrementare il personale da specializzare per l’esecuzione dei servizi di tutela e scorta, si suggerisce di:

a. Innalzare il limite di età attualmente imposto di 43 anni.
L’efficienza psico-fisica è un parametro individuale, direttamente proporzionale ad uno stile di vita sano e dinamico.
Un individuo in buona salute potrebbe garantire la propria idoneità nello specifico servizio di tutela e scorta ben oltre i 43 anni fissati per la selezione, anche nella considerazione che, conseguita la specializzazione, il personale viene sottoposto a periodici cicli di ricondizionamento che ne assicurano l’effettiva efficienza fisica ed il mantenimento degli standard di sicurezza propri dell’incarico da assolvere;

b. Incrementare il numero dei soggetti in possesso della qualifica alla Guida Veloce/Guida Sicura d’Emergenza.
Considerate le mutevoli esigenze della particolare attività, sarebbe opportuno allargare la rosa di scelta anche al personale di Aliquote Operative, Tenenze, Stazioni Carabinieri e della Linea Mobile, al fine di meglio “diluire” l’impegno operativo attualmente devoluto in via prioritaria ed esclusiva al personale effettivo alle Aliquote/Nuclei Radiomobili.

Nell’ottica di una maggiore versatilità tra reparti che già svolgono mansioni strettamente affini (Radiomobili e Stazioni), abilitare nuovo personale volontario da reparti differenti alla Radiomobile alla G.S.E. (Guida Sicura di Emergenza), gioverebbe in primis a garantire le pari opportunità fra militari (talvolta costretti a ricercare un trasferimento per poter sperare di conseguire la specializzazione ai servizi di tutela), permettendo di riflesso l’intercambiabilità tra militari appartenenti a reparti differenti, a beneficio della proiezione dei servizi di controllo del territorio, in quello scenario, non più unico serbatoio di personale specializzato.

c. Aumentare il numero dei cicli addestrativi di formazione e mantenimento.
L’attuale attività addestrativa per il mantenimento degli standard qualitativi non consente l’addestramento di troppe unità per sessione. Sarebbe opportuno svolgere le sessioni addestrative con maggiore frequenza.
Una cadenza addestrativa trimestrale garantirebbe un nutrito serbatoio di personale specializzato che consente un maggior margine di gestione delle forze da parte dei Comandi.

L’occasione è gradita per porgere un deferente saluto.

SCARICA QUESTA NOTA IN PDF

Aggressioni alle Forze dell’Ordine, anche il Ministro della Difesa stigmatizza l’escalation di violenza. Ora, alle parole seguano i fatti!

A pochi giorni dal nostro comunicato, con soddisfazione apprendiamo che il Signor Ministro della Difesa, On Guido Crosetto, ha fermamente condannato l’escalation di violenze che quotidianamente vergono operate in danno delle Forze dell’Ordine.

Il SIC chiede ora al Signor Ministro di dare piena attuazione alle sue significative parole, istituendo un tavolo permanente di confronto con tutte le APCSM per l’adozione di ogni provvedimento per garantire una valida tutela ai Carabinieri, salvaguardando la loro sicurezza e salute.
Un tavolo tecnico in cui fare confluire osservazioni e proposte pertinenti.

Riteniamo doveroso ricordare che sottovalutare la tutela di chi opera nei servizi istituzionali significa ledere la dignità dei Servitori dello Stato in divisa, che non vedrebbero riconoscersi il diritto costituzionalmente garantito alla sicurezza.

 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF

Carabiniere preso a pugni a Locorotondo (BA). Interminabili aggressioni in danno delle Donne e degli Uomini in divisa. Un fenomeno che genera allarme sociale. Lettera al Ministro della Difesa

Fluminimaggiore, 24 agosto 2024

 

AL SIG. MINISTRO DELLA DIFESA

On. Guido Crosetto

 

Oggetto: Carabiniere preso a pugni a Locorotondo (BA). Interminabili aggressioni in danno delle Donne e degli Uomini in divisa. Un fenomeno che genera allarme sociale

La sera del 22 Agosto 2024, in Locorotondo (BA), si è   consumata l’ennesima aggressione in danno di un Carabiniere che è intervenuto per sedare una rissa.

Il Carabiniere ha riportato lesioni a causa dei numerosi pugni e calci ricevuti.

Il Sindacato Indipendente Carabinieri denuncia le interminabili aggressioni in danno degli appartenenti alle Forze di Polizia.

Ormai la violenza contro gli Operatori di Polizia rischia di diventare la normalità e ciò che diventa normale non    viene attenzionato.

“CHIEDIAMO UN SEGNALE FORTE DA PARTE DELLE COMPETENTI  AUTORITÀ CHE METTA LA PAROLA FINE A QUESTO FENOMENO CHE GENERA ALLARME SOCIALE.”

Sono numerose le aggressioni alle Forze di polizia durante le attività di controllo sulle strade e del territorio.

L’opinione pubblica non è   sufficientemente informata e la stessa politica sembra non averne esatta percezione.

L’applicazione delle leggi è spesso interpretata in modo sfavorevole per il complesso lavoro di contrasto delle forze dell’ordine.

Posizione preoccupante che rischia di innescare una latente demotivazione degli operatori di polizia.

Del dilagare della violenza contro le divise in tutto il territorio nazionale dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini, ancor più degli Agenti di Polizia e Carabinieri, perché dopo l’argine delle divise ci sono i cittadini come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante e ormai di fatto quasi impunita.

Il SIC, per l’ennesima volta, chiede alle Autorità governative di istituire un Gruppo di lavoro in cui partecipino tutte le Associazioni di categoria per la revisione dell’attuale impianto normativo e per inasprire le pene per chi aggredisce l’Operatore di Polizia.

L’attuale normativa non riesce ad arginare il fenomeno, perché le sanzioni previste sono troppo lievi.

In moltissimi casi, coloro che hanno aggredito fisicamente gli operatori di Polizia sono stati denunciati in stato di libertà e, cosa ancora più grave, condannati a pene lievissime, con il beneficio della sospensione dell’esecuzione della pena.

Questa escalation di violenza spinge il SIC a rivolgere a Lei, Signor Ministro della Difesa On.  Guido Crosetto, l’accorata richiesta  di intervenire presso le competenti  Autorità per rivedere la vigente normativa.

Le Forze di Polizia rappresentano lo Stato e hanno il compito di garantire la sicurezza.

Se vengono attaccate e non sono tutelate, come possono svolgere serenamente il loro lavoro?

Il problema della tutela è reale.

Molti Operatori di Polizia si sentono sotto pressione e hanno paura di sbagliare, di finire a loro volta sotto processo.

La volontà da parte di chi aggredisce un operatore di Polizia è di far male.

Il SIC è certo che vi sarà un tempestivo intervento da parte delle Autorità preposte per arginare questo allarmante fenomeno che rischia di destabilizzare l’Ordine e la Sicurezza Pubblica nella nostra Nazione.

L’occasione è gradita per porgere un deferente saluto.

SCARICA QUESTA NOTA IN PDF

Il SIC condanna fermamente la propaganda politica operata mediante la violenza

Tutto quello che gira nei social network può sembrare superfluo se visto da fuori ed in maniera disinteressata. In realtà sono notizie fondamentali affinché un profilo creato da un personaggio possa prendere visibilità e attirare utenti.

Nelle ultime ore circolano sui social network immagini vergognose, inaccettabili e riprovevoli.
Il video che immortala un fantoccio dato alle fiamme che raffigura il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è inaccettabile e non può essere giustificato o tollerato.

L’On. Giorgia Meloni è un Cittadino e Capo del Governo e nessuno, indipendentemente dal ruolo che ricopre, merita di essere trattato in questo modo.

In contemporanea alla pubblicazione del video del fantoccio dato in fiamme, è stato diffuso, sempre attraverso i social, il video in cui un poliziotto viene brutalmente aggredito da un gruppo di violenti.
Anche questo video è un altro esempio di propaganda populista di violenza verso i Servitori dello Stato in divisa.

Il fenomeno della violenza è un fattore di particolare rilievo nell’esperienza umana, una costante storico-sociale le cui forme e i cui nomi sono soggetti a continui mutamenti.

Non possiamo permettere che la dialettica politica si sposti sul piano della violenza.

Condannare questi gesti non basta, servono prese di posizione reali.
Tutta la politica deve prendere una posizione netta e di ferma condanna.

Siamo certi che i Rappresentanti politici italiani prenderanno le dovute distanze da questi comportamenti che offendono la democrazia.

L’incitazione alla violenza nell’ambito della dialettica politica rappresenta il decadimento dei valori democratici che costituiscono le fondamenta di una Società che vuole definirsi evoluta e civile.

Il Sindacato Indipendente Carabinieri stigmatizza qualsiasi manifestazione antisociale, finalizzata a destabilizzare la pacifica convivenza dei Cittadini e rigetta ogni forma di propaganda politica veicolata attraverso azioni deplorevoli di manifesta inciviltà.
La sicurezza è, a tutti gli effetti, un bene che il Governo deve produrre.
L’attuale Governo sta investendo grandi energie e risorse umane e tecniche, convogliandole

Fluminimaggiore, 22 agosto 2024

SCARICA QUESTO COMUNICATO IN PDF

Pubblicato il D.P.R. per l’aumento degli stipendi, dell’indennità integrativa speciale e degli assegni fissi e continuativi del ruolo direttivo delle FF.AA.

È stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ufficializza l’aumento, a decorrere da gennaio 2024, degli stipendi, dell’indennità integrativa speciale e degli assegni fissi e continuativi per gli Ufficiali superiori, Ufficiali Generali e Ammiragli delle Forze Armate, oltre che per il personale con gradi e qualifiche corrispondenti dei Corpi di Polizia Civile e Militare.

Si tratta di un incremento del 4,80%. che il SIC auspicava da tempo e che rappresenta solo un primo passo teso a far recuperare, parzialmente, il potere d’acquisto eroso dall’inflazione ai Dirigenti del comparto difesa e sicurezza.
Il Sic auspica che l’Amministrazione corrisponda quanto dovuto (aumenti e arretrati) ai Dirigenti senza ulteriori ritardi e comunque entro il prossimo mese di ottobre. E’ necessario dare un segno tangibile di attenzione agli uomini e alle donne responsabili della difesa e sicurezza nazionale ancor più in questi tempi difficili, anche nella considerazione che i Nostri Dirigenti, che svolgono compiti delicatissimi e di importanza fondamentale per la Nazione, sono fra i dirigenti meno pagati dello Stato.
Permane poi ancora da risolvere la problematica del rinnovo del contratto dei Dirigenti delle Forze Armate e di Polizia ormai fermo da 7 anni. Troppi.
Il SIC continuerà a vigilare e ad agire perché i propri Dirigenti associati siano confacentemente valorizzati.

Il SIC si impegna a rappresentare al meglio il benessere e gli interessi di ciascuno dei propri tesserati, affinché le loro esigenze siano tenute in debita considerazione.

Per questo, alla luce dei risultati raggiunti e del proficuo rapporto di dialogo creato che, come prassi di collaborazione ormai consolidata, porta all’ottenimento, di fattivi risultati, il SIC chiede con forza al Governo di convocare le parti sociali e di aprire al più presto il tavolo negoziale, fermo ormai da 7 anni.

Fluminimaggiore, 19 agosto 2024

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF

Il SIC non va in vacanza nemmeno ad agosto e continua a incontrare le colleghe ed i colleghi

Proseguono, anche nel mese di agosto, gli incontri del SIC con le colleghe ed i colleghi interessati a conoscere il nostro progetto sindacale e a discutere insieme sulle tematiche di maggiore interesse riguardanti la professione di Carabiniere.

I prossimi appuntamenti:

COMPAGNIA SINISCOLA (NU) – 21.08.2024 – dalle ore 10.00 alle ore 12.00;

COMPAGNIA LANUSEI (NU) -22.08.2024 – dalle ore 10.00 alle ore 12.00;

COMPAGNIA JERZU (NU) – 23.08.2024 – dalle ore 10.00 alle ore 12.00;

COMPAGNIA ISILI (NU) – 26.08.2024 – dalle ore 10.00 alle ore 12.00;

COMPAGNIA MOGORO (OR) – 27.08.2024 – dalle ore 10.00 alle ore 12.00;

COMPAGNIA GHILARZA (OR) – 28.08.2024 – dalle ore 10.00 alle ore 12.00.

Maggiori informazioni nella locandina allegata.

 

SCARICA LA LOCANDINA

Il SIC ricorda la strage di Chilivani (SS)

ono trascorsi 28 anni dall’eccidio di Chilivani (SS) in cui persero la vita l’Appuntato Ciriaco Carru e il Carabiniere Scelto Walter Frau.
I due Militari furono uccisi nel 1995 in un conflitto a fuoco con un gruppo di banditi che stavano per assaltare due furgoni portavalori. Quel pomeriggio del 16 agosto, i due Carabinieri viaggiavano su una gazzella del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Ozieri, diretti alla località di ‘Perde Semene’, a Chilivani (SS), dov’era stata segnalata la presenza sospetta di una betoniera ferma al lato della strada.
I due Carabinieri, mentre arrestavano l’uomo che era alla guida perché sorpreso con un fucile a canne mozze, rimasero vittime del fuoco incrociato dei complici, appostati tra la macchia circostante.
Grazie al loro sacrificio la rapina venne sventata e l’intera banda, composta da otto persone, catturata.
Ai Militari è stata concessa la medaglia d’oro al valor militare alla memoria e ogni anno il loro sacrificio viene ricordato con una cerimonia a Chilivani.

Il SIC, NEL RICORDARE IL SACRIFICIO DEI COLLEGHI, ESPRIME VICINANZA AI FAMILIARI.

Scarsi riconoscimenti economici e di carriera per i Carabinieri Infermieri

AL SIG. MINISTRO DELLA DIFESA
On. Guido Crosetto
ROMA

OGGETTO: Scarsi riconoscimenti economici e di carriera per i Carabinieri Infermieri

Al solo scopo di tutelare il benessere dei nostri Associati, sottoponiamo alla Sua attenzione la seguente problematica.

Diventare Infermiere nei Carabinieri rappresenta un’opportunità unica per coloro che desiderano unire la passione per l’infermieristica al servizio militare.

Prepararsi adeguatamente attraverso una formazione accademica solida sono i primi passi verso la realizzazione di questo sogno professionale.

Occuparsi di assistenza infermieristica in missione di pace o di guerra è il sogno di tanti Colleghi che ambiscono ad indossare la doppia divisa.
Quella da Infermiere e quella da Carabiniere.

Il personale infermieristico dell’Arma, oltre a fornire l’assistenza sanitaria ai Militari impegnati in operazioni di servizio e a collaborare con gli Ufficiali medici, svolgono attività di:
– intelligence (studio dell’ambiente, delle strutture sanitarie del territorio, malattie endemiche, raccolta informazioni presso le popolazioni);

– assistenza sanitaria nei confronti della popolazione civile (attraverso ambulatori mobili, visite nelle strutture ospedaliere e/o al domicilio di chi ne ha bisogno).

Nell’Arma la sanità è divisa in 4 ambiti:

1) Direzione Sanità (area medica);

2) 40 Infermerie Presidiali (quelle con medici e infermieri);

3) Un Ufficio Sanitario del Centro Nazionale Selezione e Reclutamento (CNSR), presso Caserma “Salvo D’Acquisto” di Roma;

4) Un Centro Polispecialistico, presso la caserma “Orlando De Tommaso” di Roma.

L’Arma dei Carabinieri è presente in maniera capillare lungo tutto il territorio nazionale e nelle isole minori e maggiori.

Ad assistere i Carabinieri nelle Organizzazioni in cui si articola vi sono, in ambito sanitario,
circa 250 unità, inquadrati nel ruolo “normale”.
Si tratta di:
– 117 Ufficiali medici e 2 farmacisti, inquadrati nel Ruolo Tecnico Logistico Sanitario;

– 185 Infermieri, di cui 59 del ruolo di Ispettori, 35 in quello di Sovrintendenti e 91 come Appuntati e Carabinieri semplici;

– 42 operatori sanitari, ovvero gli “altri professionisti della salute”: tecnici di radiologia, odontotecnici, tecnici di laboratorio, fisioterapisti ed optometristi.

I Carabinieri Infermieri hanno acquisito diverse competenze professionali in ambito sanitario e assistenziale.

Nonostante i titoli accademici posseduti ed il delicato compito ad essi devoluto, la progressione di carriera è rimasta
inchiodata ad un palo.

Il loro riconoscimento sociale, economico e professionale, infatti, non è ancora soggiunto.

Gli Infermieri dell’Arma sono normali Carabinieri.
Oltre a fare il loro lavoro in divisa militare si occupano delle faccende assistenziali e quindi di:
1) educazione sanitaria;

2) medicina preventiva;

3) medicina assistenziale, curativa e riabilitativa;

4) medicina del lavoro;

5) sostegno psicologico;

6) medicina legale.

Gli Infermieri dei Carabinieri effettuano:

1) visite mediche, consulenze, terapie, sostegno psicologico ed altro;

2) vaccinazioni;

3) accertamenti con mezzi diagnostici invasivi e non invasivi;

4) visite più specialistiche.

Le cosiddette Infermerie Presidiali sono organizzate tutte nello stesso modo.
Sono gestite da 2 Medici e 3 Infermieri.

I professionisti della salute, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, si occupano della:
1) linea territoriale;

2) linea addestrativa;

3) linea mobile;

4) linea speciale.

Tutte le Infermerie sono dotate di aree standard:

1) l’accettazione;

2) la sala visite generiche;

3) la medicheria;

4) il gabinetto odontoiatrico;

5) il gabinetto fisioterapico.

Gli Infermieri dell’Arma devono curare la formazione e l’aggiornamento per acquisire le conoscenze specialistiche che sono in continua evoluzione e le innovative tecniche di intervento nelle prestazioni sanitarie di rispettiva competenza.

I Carabinieri vengono assunti già in possesso della Laurea in Infermieristica per poi essere impiegati quali “Infermieri”.
Un esiguo numero viene formato presso la Scuola Allievi Marescialli dell’Arma dei Carabinieri, laureandosi in Infermieristica.
Molti conseguono la laurea presso l’Università degli Studi “Tor Vergata” di Roma o l’Università degli studi di Firenze.
La loro figura è presente in tutte le strutture sanitarie dell’Arma a livello nazionale.

Gli Infermieri dell’Arma sono parte integrante di Reparti Speciali come il Reggimento Paracadutisti, il GIS – Gruppo di Intervento Speciale ed il Nucleo Subacquei.

Però non tutto è positivo e tanti sono i disagi nell’Arma anche per gli Infermieri che non godono del rispetto e dei riconoscimenti professionali, economici e sociali conquistati a fatica negli anni.

Gli Infermieri dell’Arma dei Carabinieri sono oberati per:
1) la riduzione continua delle risorse umane e degli organici che dovrebbero essere aggiornati e adeguati alle reali esigenze dei Reparti;

2) l’estrema ampiezza del potenziale bacino d’utenza dell’Arma (110.000 tra uomini e donne in servizio e rispettivi familiari);

3) le distanze esagerate tra le strutture (Reparto d’appartenenza, Infermeria, Poligoni di tiro, Domicilio, ecc.), che riducono l’operatività e aumentano i tempi morti dedicati agli spostamenti;

4) l’impiego in altri servizi (vigilanza, ordine pubblico, investigazioni ed altro), che distraggono il personale dal proprio incarico;

5) la riduzione esponenziale dei fondi destinati alle Forze Armate e di Polizia hanno anche una forte ricaduta sulle risorse da dedicare all’aggiornamento professionale ed al conseguimento dei crediti ECM.

Occorre prevedere nelle grosse strutture sanitarie dei Carabinieri la presenza del Dirigente infermieristico con la relativa componente formativa universitaria ed il conseguimento della Laurea Specialistica.

Prevedere la possibilità di realizzare un percorso di equiparazione del personale in possesso degli stessi titoli universitari, frequentando dei corsi specifici.

È necessario il pieno riconoscimento dei ruoli e delle competenze dell’Infermiere civile anche in ambito militare e nello specifico tra i Carabinieri.

Il nuovo CCNL 2019-2021 definisce e modifica la denominazione dei profili professionali, dividendoli in aree:
– area del personale di supporto;

– area degli operatori;

– area degli assistenti;

– area dei professionisti della salute e dei funzionari;

– area del personale di elevata qualificazione.

L’Area dei professionisti della salute e dei funzionari è quella dove si colloca la professione infermieristica.

Nello specifico, all’Infermiere neoassunto viene attribuita da subito la categoria D aprendo la carriera fino ad una DS6.

Diversamente da quando sancito dal Contratto Nazionale del Lavoro, l’Arma dei Carabinieri colloca gli Infermieri in qualsiasi categoria amministrativa, di fatto demansionandoli e sottopagandoli, anziché inquadrarli in base al loro titolo di studio e perciò nel ruolo Ispettori.

La Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, l’Esercito Italiano, la Marina Militare e l’Aeronautica hanno effettuato un passo avanti con l’istituzione del ruolo tecnico come Infermiere.

Questa APCSM chiede a Lei, On. Guido Crosetto, di volere intervenire per dare dignità ad una professione e ad un percorso di studi sacrificante con la possibilità di equiparare gli Infermieri dell’Arma dei Carabinieri a quelli della Pubblica Amministrazione e delle altre Forze di Polizia e Forze Armate, senza ingenerare false aspettative di fantomatici sviluppi di carriera.

Il SIC chiede di attribuire ai Carabinieri Infermieri la categoria amministrativa con il relativo grado (Ispettore) come da CCNL e l’istituzione del Ruolo Tecnico.

Porgo un deferente saluto.

SCARICA QUESTA NOTA IN PDF