“Excusatio non petita, accusatio manifesta” (Chi si giustifica senza che gli sia stato richiesto, si accusa da solo).
È questo il principio che accompagna, ormai da ore, una raffica di comunicati e dichiarazioni postume da parte di chi ha contribuito in prima persona a firmare il FESI 2024.
ADESSO CHE IL DANNO È EVIDENTE, CHE MIGLIAIA DI CARABINIERI SONO STATI ESCLUSI DAL PAGAMENTO E CHE L’INTERO IMPIANTO SI STA SGRETOLANDO, FIOCCANO LE RICOSTRUZIONI FANTASIOSE.
C’è chi cerca di smarcarsi.
C’è chi prova a spostare l’attenzione.
C’è persino chi dopo aver firmato e applaudito accusa gli altri di incompetenza.
Ma la verità, quella autentica, non si cambia a colpi di comunicati tardivi.
LE CRITICITÀ DEL FESI 2024 SONO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI:
- Oltre 3.000 Carabinieri esclusi dal pagamento per assenza nel Memoriale Elettronico o per collocazione in settori interforze (DIA, DCPC, DCSA, D.G.P.M.);
- Personale della Centrale Operativa e NUE – NUMERO UNICO DI EMERGENZA;
- Mancata corresponsione dell’emolumento a giugno e nessuna certezza sul pagamento a luglio o agosto 2025;
- Utilizzo del criterio delle 1680 ore, disomogeneo e penalizzante;
- Carabinieri con carichi di lavoro altissimi penalizzati a vantaggio di chi ha fatto meno, ma rientrava nei calcoli “matematici” del sistema.
- Un sistema in cui la quantità numerica prevale sul valore operativo e sul sacrificio quotidiano.
ORA INIZIA LA FASE DELLE “SCUSE A POSTERIORI”:
USIC: ha firmato e poi ha dichiarato che il FESI era problematico. Oggi accusa gli altri sindacati di incompetenza, dimenticando di essere stato tra i principali firmatari. Prima lodava l’accordo, oggi lo attacca.
UNARMA: sostiene di aver proposto un abbassamento a 1500 ore, ma ha firmato comunque. Motivazione: “non potevamo non firmare”.
Eppure, quando un testo non convince, il vero dovere sindacale è opporsi. Anche da soli.
Altre sigle: silenzio assoluto o dichiarazioni deboli, come se il problema non fosse anche loro.
Il risultato? Un FESI ingiusto, una categoria divisa, una fiducia compromessa.
IL SIC AVEVA GIÀ DETTO LA VERITÀ
Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri è stato tra i pochissimi ad aver denunciato pubblicamente, prima di tutti, le distorsioni del sistema FESI 2024.
Lo abbiamo fatto con coraggio, con dati, con competenza.
Mentre altri firmavano e oggi si giustificano, noi parlavamo chiaro, senza doverci rimangiare nulla.
Abbiamo denunciato:
La diseguaglianza di trattamento;
L’esclusione di migliaia di colleghi;
Il sistema penalizzante delle 1.680 ore;
L’assenza di visione strategica nei criteri adottati.
Non ci servono giustificazioni postume. I fatti parlano per noi.
CONCLUDIAMO CON LA VERITÀ, NON CON LE SCUSE:
CHI HA FIRMATO SAPEVA. CHI ORA SI DISSOCIA, SI TRADISCE DA SOLO.
E CHI OGGI CERCA DI SPIEGARSI, NON FA CHE CONFERMARE LA PROPRIA CORRESPONSABILITÀ.
Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri – resta l’unica realtà coerente, libera, coraggiosa.
Abbiamo detto NO ai compromessi.
Continueremo a dire NO alle imposizioni, ai calcoli ciechi, alla mediocrità sindacale.
Chi oggi si arrampica sulle giustificazioni, dovrà spiegare domani ai colleghi perché ha scelto la firma facile invece della difesa scomoda ma vera.
Noi restiamo al nostro posto. In prima linea.
Fluminimaggiore, 19 giugno 2025

SCARICA QUESTO COMUNICATO IN PDF