Equità e trasparenza nella concessione delle ricompense premiali tutela della dignità e valorizzazione dei militari dell’Arma. Richiesta urgente di intervento

 

Fluminimaggiore, 1 luglio 2025

 

Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri
Generale di C.A. Salvatore Luongo

 

 

OGGETTO:  Equità e trasparenza nella concessione delle ricompense premiali tutela della dignità e valorizzazione dei militari dell’Arma. Richiesta urgente di intervento

 

Spettabile Signor Comandante Generale,

 

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri, nel suo ruolo di rappresentanza e vigilanza attiva a tutela della dignità e dei diritti dei militari dell’Arma, porta alla Sua attenzione una criticità sistemica che merita un intervento urgente, incisivo e strutturale la gestione disomogenea e spesso discrezionale delle ricompense premiali attribuite ai Carabinieri in occasione di interventi meritevoli, sia in servizio che fuori servizio.

Sempre più frequentemente, giungono al nostro sindacato segnalazioni documentate che evidenziano gravi disparità di trattamento tra militari che, pur avendo partecipato agli stessi interventi operativi o avendo affrontato situazioni analoghe per rischio, difficoltà e impatto, ricevono un trattamento profondamente diverso in termini di proposte premiali, encomi o elogi.

In molti casi, le proposte non vengono neppure inoltrate ai comandi superiori a causa di interruzioni arbitrarie da parte dei comandanti di compagnia o provinciali, che, di fatto, impediscono al Comando di Legione unico deputato a valutare e concedere formalmente le ricompense di esercitare la propria funzione. In altri casi, all’interno dello stesso reparto, solo alcuni militari vengono segnalati, mentre altri  ugualmente presenti e operativi vengono esclusi senza motivazione. Questo è inaccettabile.

La normativa vigente (D.P.R. 90/2010, circolari del 19 febbraio 2014 e 30 ottobre 2020) disciplina in modo chiaro e preciso le procedure, le responsabilità e le modalità per la proposta e la concessione di ricompense premiali. Tuttavia, la prassi smentisce la norma, e il rischio di una gestione arbitraria, selettiva e opaca è oggi una realtà diffusa e percepita.

A ciò si aggiunge un paradosso comunicativo che non possiamo ignorare, mentre interventi marginali, come il salvataggio di animali o volatili, ricevono ampia visibilità mediatica e talvolta riconoscimenti formali, azioni ben più gravi, rischiose e impattanti sul piano umano e operativo vengono ignorate, lasciando i militari coinvolti privi di qualsiasi segnale di riconoscimento da parte dell’Amministrazione.

Ci chiediamo: come può essere motivato un Carabiniere a dare il massimo, se a fronte di coraggio e spirito di servizio, non solo non viene valorizzato, ma neppure segnalato?

Come può dirsi vero che “il primo sindacalista di ogni Carabiniere dovrebbe essere il suo comandante”, se proprio quel comandante omette di riconoscerne i meriti e ne blocca, per convenienza o superficialità, l’iter premiale?

La concessione delle ricompense non è un favore, né un premio da assegnare secondo simpatie o interessi locali. È un atto istituzionale fondato sul merito, sul senso di giustizia e sull’equità di trattamento tra pari.

Non è più tollerabile che esistano Carabinieri “di serie A” e Carabinieri “di serie B” sulla base di valutazioni soggettive, reparti di appartenenza o rapporti personali con il vertice gerarchico.

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri  non ostacola l’Amministrazione, ma la rafforza.

I nostri interventi sono sempre finalizzati a migliorare il sistema, a correggere le distorsioni, a sostenere i comandanti che agiscono con equilibrio e rettitudine.

Siamo il termometro della realtà quotidiana dei reparti, e quando la temperatura si alza, perché i diritti vengono compressi o il merito viene negato, la nostra azione diventa più incisiva, più presente, più forte.

Alla luce di quanto esposto, il SIC chiede formalmente:

 

  1. Una direttiva urgente e vincolante a tutte le articolazioni di comando (Legioni, Provinciali, Compagnie) che ribadisca l’obbligo di equità, trasparenza e correttezza nel processo di segnalazione delle ricompense;
  2. L’istituzione di un sistema di tracciabilità interna delle proposte di ricompensa, per garantire trasparenza e responsabilità lungo la catena di comando;
  3. La previsione di responsabilità disciplinare e funzionale per chi omette, senza giustificato motivo, la trasmissione di proposte premiali fondate su fatti oggettivi;
  4. La revisione delle direttive vigenti, con possibilità di segnalazione sindacale qualora la scala gerarchica risultasse inattiva o selettiva;
  5. Un piano formativo permanente per i comandanti aventi potere propositivo in materia di ricompense, volto a promuovere la cultura del merito e del rispetto della dignità professionale;
  6. Una relazione statistica annuale dell’Arma, suddivisa per reparti e territori, sui dati relativi a concessione e distribuzione delle ricompense, accessibile ai sindacati rappresentativi e non rappresentativi ai sensi del D.Lgs. 81/2023.

 

Il SIC continuerà ad esercitare la propria funzione con lealtà istituzionale, ma con altrettanta fermezza e determinazione, ogni qualvolta il merito venga disatteso, la dignità ignorata e la giustizia selettivamente applicata.

Non arretreremo davanti a nessuna forma di arbitrio o disuguaglianza interna.

Non smetteremo di denunciare ciò che è ingiusto e invisibile.

Continueremo a difendere chi, in silenzio, rischia la vita e serve con onore lo Stato.

Con osservanza,

SCARICA QUESTA NOTA IN PDF

Pubblicato in Il SIC Scrive, News.