Fluminimaggiore, 9 giugno 2025
Al Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri
Generale di C.A. Salvatore Luongo
OGGETTO: Trasferimenti Ufficiali – Richiesta di intervento su criticità strutturali e disparità operative.
Signor Comandante Generale,
il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri, nell’esercizio delle sue funzioni di rappresentanza e tutela del personale dell’Arma, intende portare alla Sua attenzione una criticità strutturale che da anni incide negativamente sul benessere, la serenità e la motivazione degli Ufficiali: la gestione opaca, disomogenea e talvolta discriminatoria dei trasferimenti.
L’attuale sistema di movimentazione degli Ufficiali appare, agli occhi di chi lo subisce, privo di logiche trasparenti, di criteri oggettivi e di una reale pianificazione. Ogni anno, gli Ufficiali sono chiamati a redigere un promemoria informativo, ma nella quasi totalità dei casi tale documento non produce alcun effetto concreto, tanto da essere percepito come inutile atto formale.
Accade così che alcuni Ufficiali vengano trasferiti ogni anno o ogni due, senza possibilità di radicamento familiare, mentre altri, pur avendo da tempo chiesto un cambio di sede, restano immobilizzati per anni, in assenza di risposte chiare.
La circolare che stabilisce la permanenza massima quinquennale viene di fatto vanificata dal ricorso sistematico alla formula “salvo esigenze di servizio”, diventata ormai un’eccezione che conferma l’arbitrarietà.
A questo si aggiunge un altro elemento discriminatorio: la disparità di trattamento tra ruoli ufficiali. Gli Ufficiali RSE, ad esempio, continuano a essere esclusi (quasi “discriminati“) da determinati incarichi “prestigiosi” , benché abbiano gli stessi doveri e le stesse responsabilità dei colleghi dell’RN.
Il tutto senza alcuna base normativa, ma solo per logiche interne (probabilmente governate da circolari interne sconosciute agli Ufficiali stessi) o prassi consolidate o scelte mai formalizzate.
Un trattamento che non può più essere tollerato.
Il SIC chiede pertanto di valutare:
- L’istituzione di una procedura scritta, trasparente e consultabile per la gestione dei trasferimenti, ispirata ai criteri di equità, programmazione e merito.
- Il rispetto del promemoria informativo annuale, inteso come reale strumento di dialogo e non come formalità.
- L’introduzione di una rotazione regolare, motivata e coerente, che consenta pari opportunità e mobilità a tutti gli Ufficiali.
- La definizione rigorosa del concetto di “esigenze di servizio”, oggi utilizzato in modo eccessivamente elastico.
- L’affermazione del principio di parità tra tutti i ruoli ufficiali, affinché ogni Ufficiale, nei limiti del proprio grado e competenza, possa accedere agli stessi incarichi.
Signor Comandante Generale, è nostro dovere ricordare che senza giustizia interna non può esistere autorevolezza esterna.
Un Ufficiale è prima di tutto una persona, un padre, una madre, un servitore dello Stato che chiede solo rispetto, coerenza e dignità.
L’Arma dei Carabinieri è e deve restare faro di legalità: verso l’esterno, ma anche verso l’interno.
Il Sindacato Indipendente Carabinieri – SIC, continuerà con fermezza e spirito costruttivo a battersi per un sistema più giusto, trasparente e realmente meritocratico.
In coerenza con i limiti e le prerogative riconosciuti dalla Legge n. 46/2022, il SIC propone l’attivazione di un tavolo tecnico consultivo tra le APCSM iscritte all’albo ministeriale, finalizzato a:
- formulare osservazioni e proposte di carattere generale sui principi di trasparenza, rotazione e criteri oggettivi nella gestione dei trasferimenti degli Ufficiali;
- valutare l’impatto delle prassi attuali sulla qualità della vita e sul benessere personale e familiare del personale dirigente;
- contribuire alla definizione di una cornice normativa condivisa, rispettosa della disciplina vigente e funzionale alla valorizzazione delle competenze interne.
Il Sindacato Indipendente Carabinieri si dichiara fin d’ora disponibile a partecipare con spirito leale e costruttivo, offrendo il contributo professionale dei propri iscritti e dirigenti.
Con osservanza,