Rally di Sardegna, trattamento discriminatorio e criticità logistiche nei servizi O.P. ai danni dei militari dell’Arma dei Carabinieri. Il SIC scrive al Ministro della Difesa

 

Fluminimaggiore, 9 giugno 2025

 

Al Signor Ministro della Difesa

On. Guido Crosetto

e p.c.

Al Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri

Generale di C.A. Salvatore Luongo

 

Oggetto: Rally di Sardegna – Trattamento discriminatorio e criticità logistiche nei servizi O.P. ai danni dei militari dell’Arma dei Carabinieri

 

Signor Ministro,

con deferente senso di responsabilità istituzionale, siamo chiamati a riferire su un episodio che, per la sua gravità, impone una riflessione urgente e un intervento risolutivo ai massimi livelli.

Il SIC – Sindacato Indipendente Carabinieri  ha ricevuto segnalazioni documentate riguardo a un trattamento logisticamente e umanamente inaccettabile, riservato ai militari dell’Arma dei Carabinieri impiegati nei servizi di ordine pubblico in occasione del Rally di Sardegna, svoltosi dal 05 al 08 Giugno 2025.

I Carabinieri impiegati nei servizi di ordine pubblico per tale evento, provenienti da Comandi ubicati in diversi Comuni della Sardegna, hanno dovuto affrontare orari estenuanti di lavoro, della durata anche di 15 ore consecutive.

Ai  Militari impegnati nel servizio di Ordine Pubblico  è stato fornito un sacchetto viveri (si vedano le immagini allegate) privo di qualsiasi tracciabilità, con  all’interno due panini, un frutto, un dolcetto ed una bottiglia di acqua della capacità di 1 litro. Alimenti parzialmente confezionati e trasportati in condizioni igienico-sanitarie non idonee.

Tutto ciò, tra l’altro, in potenziale violazione di norme igienico-sanitarie e con totale assenza di attenzione verso intolleranze alimentari o specifiche esigenze nutrizionali del personale.

Tale situazione risulta ancor più grave alla luce del fatto che, secondo informazioni raccolte, altre Forze impiegate nello stesso dispositivo (Polizia di Stato e Guardia di Finanza) hanno fruito di pasti completi presso strutture ristorative convenzionate,  generando così una disparità oggettiva di trattamento tra operatori di sicurezza impegnati nella medesima attività.

Un trattamento non equo umilia i Carabinieri che hanno svolto, con abnegazione ed altissimo senso del dovere, il servizio di ordine pubblico.

La somministrazione del vitto con sacchetto alle Forze di Polizia è prevista in casi specifici quando non è possibile garantire la mensa di servizio o la ristorazione privata.

Il sacchetto viveri, riteniamo, non è più rispondente alle esigenze del personale, non confacente all’evoluzione della società, non adeguato sotto l’aspetto calorico e non rispettoso di eventuali intolleranze alimentari.

Al  personale impiegato in servizio di Ordine Pubblico è consentita la somministrazione di acqua minerale nel limite di un litro pro-capite giornaliero, limitatamente ai periodi necessari all’assolvimento dell’attività di istituto. Tale spettanza giornaliera è elevabile fino a:

– due litri giornalieri pro-capite, in caso di condizioni climatiche di tipo estivo;

– sei litri giornalieri pro-capite, in caso di eccezionali condizioni climatiche di tipo desertico – tropicale.

Le Forze di Polizia impegnate nel servizio di Ordine Pubblico sono state esposte a condizioni climatiche estreme con temperature che hanno raggiunto i 39° gradi, con esposizione a colpi di calore e disidratazione.

Sarebbe stato opportuno un bilanciamento delle Forze e la divisione in due turni del servizio di Ordine Pubblico.

Il SIC ritiene doveroso richiamare alcuni riferimenti giuridici e normativi che, pur tenendo conto della specialità del servizio militare, restano validi o analogamente applicabili:

  • Regolamento (CE) n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari;

 

  • Lgs. 81/2008, in particolare art. 44, da intendersi in via analogica per quanto concerne la tutela del lavoratore in ambienti esterni, non operativi;

 

  • Circolare Ministero della Sanità n. 60/2000, in materia di trasporto e distribuzione pasti nella pubblica amministrazione;

 

  • 3 della Costituzione, per quanto riguarda l’eguaglianza tra cittadini in pari condizioni di servizio;

 

  • 1473, comma 2, del D.Lgs. 66/2010 – Codice dell’Ordinamento Militare, che prevede che il servizio debba svolgersi in condizioni idonee alla tutela della salute e del benessere del personale militare.

 

Resta da accertare, inoltre, se le indicazioni fornite in sede di riunione prefettizia siano state correttamente recepite e attuate a livello locale, oppure se vi siano state distorsioni organizzative nella loro esecuzione.

Alla luce di quanto sopra, il SIC chiede formalmente:

 

  1. Che venga immediatamente accertata la responsabilità della gestione logistica e distributiva che ha portato a tale squilibrio organizzativo;

 

  1. Che venga ristabilita una condizione di equità, dignità e rispetto tra tutto il personale impiegato nei servizi O.P., a prescindere dal Corpo di appartenenza;

 

  1. Che siano adottate misure chiare e uniformi, affinché episodi di simile tenore non abbiano a ripetersi in alcun contesto operativo futuro.

 

In mancanza di riscontro, il SIC attiverà formalmente tutti i canali istituzionali e di vigilanza, ivi comprese le autorità sanitarie locali, gli organi di controllo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché le competenti Commissioni parlamentari.

Confidando nella Vostra consueta sensibilità, si porgono distinti saluti.

Con osservanza,

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