Chieti, nessuna correlazione tra l’uso del TASER e il decesso del paziente psichiatrico

Gli accertamenti autoptici disposti dalla Autorità hanno fatto chiarezza sull’intervento effettuato a Chieti lo scorso 13 agosto da due nostri colleghi e culminato col decesso di un pescarese che, in stato di forte agitazione, compiva atti autolesionistici.

Il risultato autoptico ha stabilito che non c’è correlazione tra il decesso dell’uomo e l’utilizzo del TASER cui i militari sono stati costretti a ricorrere per contenere la violenza dell’uomo.
Ci preme evidenziare questa notizia anche in risposta ai titoli di giornale che, frettolosamente nel migliore dei casi, subdolamente nel peggiore, quella correlazione l’avevano quasi suggerita, gettando una pesante ombra sull’operato della pattuglia e insinuando l’eccessiva pericolosità della pistola ad impulsi elettrici.

Nel tirare un sospiro di sollievo per i nostri colleghi, che altra colpa non hanno, dunque, se non quella di aver rischiato la propria incolumità nell’ennesimo intervento su soggetto violento, ribadiamo che il TASER è una conquista da lungo attesa da tutti gli operatori delle Forze dell’Ordine e che in innumerevoli occasioni ha già dimostrato la propria efficacia.
Uno strumento che consente di evitare l’uso letale dell’arma da fuoco in quelle situazioni che pure richiedono altro rispetto alla sola forza fisica degli operatori.

Si pensi, solo recentemente, ai due Agenti di Polizia a Catania, aggrediti al volto da un extracomunitario armato di anelli uncinati.
O all’autoradio dei Carabinieri a Sondrio, aggredita a calci e pugni da un automobilista in preda ad un evidentemente raptus di follia.
Il TASER consente di affrontare simili situazioni tutelando non solo l’incolumità degli operatori, ma quella degli stessi aggressori e, in generale, ha già permesso di salvare innumerevoli più vite di quante potenzialmente potrebbe metterne in pericolo.

Il SIC continuerà a vigilare per la tutela di tutti i colleghi che quotidianamente si sacrificano e rischiano in interventi critici e per la difesa e, anzi, il potenziamento di tutti gli strumenti, materiali e legali, che possano aiutarli a svolgere il loro dovere.

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