Italia sempre più insicura, tra baby gang e violenze

Negli ultimi giorni, l’Italia è stata scossa da episodi che non possono più essere considerati isolati. Baby gang che seminano il panico in pieno giorno, donne aggredite e violentate, anziani vittime di microcriminalità.

È la fotografia di un’emergenza sociale che colpisce le fasce più deboli e mina la convivenza civile.

In questo scenario, le Forze dell’Ordine restano l’unico presidio di sicurezza per i cittadini onesti. Ma operano con carenze organiche gravi, mezzi insufficienti e turni insostenibili. Episodi come quello dei “maranza” che hanno creato panico nelle vie metropolitane, dimostrano che senza organici adeguati non è possibile coprire tutte le fasce orarie e i punti sensibili del territorio.

A questo si aggiunge un’altra emergenza: molte delle aggressioni più efferate, comprese quelle contro le stesse Forze dell’Ordine, avvengono sotto l’effetto delle sostanze stupefacenti. La droga non è solo un problema di salute, ma un moltiplicatore di violenza che devasta i cittadini, alimenta il degrado urbano e trascina i Carabinieri e la Polizia in scontri continui e sempre più rischiosi.

Il SIC richiama con forza: carcere certo per i soggetti socialmente pericolosi, senza scorciatoie di misure alternative e rafforzamento immediato degli organici per garantire più pattuglie, più presenza, più sicurezza.

Delegittimare o indebolire le Forze dell’Ordine significa abbandonare i cittadini al caos.

Perché senza sicurezza non c’è libertà, e senza Forze dell’Ordine lo Stato fallisce.

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