Apprendiamo con amarezza della decisione del TAR Campania, che a Napoli ha annullato l’istituzione della cosiddetta “zona rossa”, uno strumento che il Governo ha messo a disposizione dei Prefetti per ristabilire Legalità e Sicurezza in territori ormai ostaggio della criminalità.
Come Sindacato Indipendente Carabinieri denunciamo da tempo la presenza in molte città italiane di zone franche, dove il controllo del territorio è stato ceduto di fatto a delinquenza, baby gang e spaccio. In questi contesti, non sono i criminali a sentirsi limitati nei propri movimenti, ma i cittadini onesti, costretti a barricarsi in casa, mentre i nostri figli e i nostri anziani perdono il diritto di vivere lo spazio pubblico in serenità e sicurezza.
Gli anziani che vorrebbero uscire la sera per una passeggiata.
I bambini che avrebbero diritto a giocare senza paura.
Le famiglie che smettono di credere che lo Stato possa proteggerle.
Il modello delle “zone rosse” non è nato a Napoli. È stato già adottato in città come Milano, Roma, Bologna e Firenze, su decisione di diversi Prefetti, come risposta concreta a fenomeni di degrado urbano e pericolo diffuso. Questo sistema ha già prodotto risultati tangibili, migliaia di controlli, centinaia di provvedimenti di allontanamento e una sensibile diminuzione delle aggressioni verso le forze dell’ordine, proprio grazie a una maggiore presenza e visibilità dello Stato nei territori più critici.
Pur nel rispetto dell’autonomia della giurisdizione amministrativa, non possiamo far finta che certe decisioni non abbiano un impatto diretto sulla percezione di sicurezza dei cittadini onesti e sull’operatività delle forze dell’ordine.
Dove lo Stato arretra, qualcun altro avanza. E non sono certo le famiglie, gli anziani o i bambini.
Noi stiamo dalla parte dei cittadini perbene, delle famiglie, dei carabinieri e delle forze dell’ordine che ogni giorno presidiano il territorio, senza retorica e senza protezione.

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